letto per voi, il libro di G.M. Zanghì, Notte della cultura europea. Ne traggo fuori un'idea che mi pare possa creare sinergia di eventi: il cristianesimo in Europa è in una fase di purificazione. la storia del suo pensiero e della sua prassi è chiamata ad un confronto col Vangelo e perciò ad una riconversione radicale. Essenziale diviene il dialogo, che presuppone la tolleranza ma che va oltre, tra il credente e l'ateo, oltre che
il cammino di fraternità tra le diverse fedi religiose. Come diceva il filosofo Guitton, l'ateo ha o potrebbe avere un'idea più pura di Dio, perchè purificata dai tanti idoli, a volte non consci, che il credente conserva in se stesso o nella sua comunità chiusa. Uscire dalla massa per fare comunità: questo progetto ambizioso del singolo ha bisogno di disintossicarsi da un individualismo che permea la vita quotidiana e impedisce di respirare la relazione autentica. E' troppo chiedere a Dio di farci incontrare qualche persona trasparente, della quale si possa dire ciò che Gesù disse di Natanaele: ecco un israelita in cui non c'è falsità!? Il mutuo riconoscimento nella trasparenza! il don
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