Ancora sull'anima riflettiamo. Il testo "la vocazione dei popoli" di Prospero di Aquitania risale al V° secolo; l'autore è quasi contemporaneo del più noto Agostino d'Ippona. Il tema di cui tratta è: libertà umana e grazia divina. Ogni popolo, come ogni persona umana, possiede una dimensione materiale e un'anima. L'anima è la porta che intruduce nella casa dello spirito. I condizionamenti dell'anima sono le sue malattie: fintanto che non guarisce, l'anima non è libera. Malattie sono: l'avidità del possesso; l'ira di fronte alle contrarietà; l'invidia o la gelosia dell'altrui fortuna; la spudoratezza della sensualità; la ricerca di vanagloria per la propria immagine; il godimento per le altrui sventure...Gli aspetti materiali valgono poco di fronte alla condizione dell'anima. Se l'anima non guarisce, non può entrare nella casa dello spirito. Ciò che Gesù faceva e ciò che ancora fa lo Spirito Santo è anzitutto la guarigine dell'anima; così inizia la vita dello spirito, ed è così che si torna a casa. Dove si trova la famiglia se non nella chiesa?
Nessuna persona e nessun popolo può vantarsi delle proprie opere dinanzi a Dio; ogni popolo, come ogni persona, in Dio trova la realizzazione del disegno di salvezza temporale ed eterna. A liberare l'anima ci hanno provato i maestri del sospetto ma non ci sono riusciti se non in piccola parte. Senza la grazia divina non c'è vera libertà. il don
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