Il testo di Martin Buber, "Il cammino dell'uomo", contiene un capitolo particolarmente interessante, dal titolo significativo "Cominciare da se stessi". E' un testo sul quale fare meditazione, e fatta bene porta i suoi frutti.
Il primo passo è prendere coscienza che il conflitto esterno, cioè quello che avviene col mondo, va riportato all'interno di se stessi. "Si tratta del conflitto fra tre principi nell'essere e nella vita dell'uomo (e della donna): il principio del pensiero, il principio della parola e il principio dell'azione. Ogni conflitto tra me e i miei simili, invece di risolversi si ingarbuglia, per il fatto che non dico quello che penso e non faccio quello che dico". (p.46)
Il primo passo è prendere coscienza del "dove sono?" o del "dove sono rimasto?".
Devo cioè capire e poi volere la svolta.
Il secondo passo consente di passare dall'io egocentrico alla relazione con l'altro: "Non preoccuparsi di sè ... Non fustigarsi, rimestando il fango del passato... Sostituire l'azione buona all'azione cattiva". Questo secondo passo dice come ritrovare se stessi : perdendosi, ossia dimenticandosi. Questo ritorno a se stessi, chiede tre cose : "Cosa chiedo a ciascuno di voi? Tre cose soltanto : non sbirciare fuori di sè, non sbirciare dentro gli altri, non pensare a se stessi" (55).
Il ritorno a se stessi è un percorso di compassione : non si tratta di vincere sull'altro o sugli altri, ma di comprendere che : o si vince tutti insieme o tutti insieme si perde.
il don
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