Prima del sinodo dei vescovi su "i giovani e la fede", la partita tra papa Francesco e la Curia risultava : uno pari.
Dopo il sinodo di ottobre, papa Francesco ha rimontato: due a uno. E si è trascinata dietro la Chiesa "madre e maestra", che non dev'essere spregiata, anche quando i suoi figli sono peccatori. Così la "casta meretrix" rimane immacolata per come l'ha fatta il suo Signore e fondatore, ma peccatrice nei suoi membri, ancor più bisognosa di dono e perdono.
I padri sinodali hanno abbracciato quell'orientamento che papa Francesco aveva dato all'inizio: porsi nei confronti dei giovani in atteggiamento di accoglienza e di ascolto. Con questa testimonianza cresce "l'amore reciproco", il "comandamento nuovo" che Gesù ha lasciato in dono ai suoi discepoli di ogni tempo.
La partita, ora, si allarga : chi la vincerà tra il mondo e la chiesa? Se si dà fede e fiducia alla parola di Gesù "Io ho vinto il mondo", il risultato è già annunziato.
Basta che non manchino: la pistis, l'agàpe, l'elpis. Tutto il resto lo faranno le Persone della Santissima Trinità : il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo.
il don
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