Improvvisare è pasticciare: si crea confusione, non si fa chiarezza!
Questa volta Roberto Benigni, a San Remo, non è stato all'altezza di se stesso.
Avrebbe dovuto lasciare ad un teologo il commento e l'interpretazione del
Cantico dei Cantici.
Il libro più mistico dell'Antico Testamento, figura del Nuovo, non poteva essere letto
esaltando l'uomo naturale a scapito dell'uomo spirituale!
Occorre ritrovare le giuste proporzioni ed una serietà di riconoscimento delle competenze
e delle conoscenze. Il medico faccia il medico, al meglio. L'ingegnere altrettanto. Così il comico. Così anche il politico. E al teologo si riconosca la sua competenza.
Nessuno presuma di sapere tutto e di potere dire ciò che la massa si attende, soltanto per ricevere un applauso!
Usciamo dall'improvvisazione, dall'approssimazione, dal pasticciare. Serietà di vita, lo richiede.
il don
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