Addio ai maestri! Non ci sono più maestri, dopo che il conflitto delle interpretazioni ( P. Ricoeur) ha smascherato il narcisismo o almeno il limite individualistico di ogni presunto maestro.
Dopo aver conosciuto e sperimentato la fine dei maestri (del sospetto o di sventura), ci ritroviamo di fronte alla proposta dell'unico maestro, Gesù Cristo. Unico, perchè ha donato la sua vita, dalla nascita alla morte, non tenendo niente per sè, ma offrendo tutto a Dio Padre e a tutti gli uomini. Maestro, perchè la sua vita, le sue parole e le sue azioni sono "fatti che parlano".
Chi può farci intendere che "uno solo è il vostro maestro, il Cristo"? Lo Spirito Santo è colui che può farci comprendere e vivere il Cristo, Via, Verità e Vita. Non solo Verità (non può affermarsi come un potere del sapere) senza amore; non solo Vita senza la testimonianza al Padre; non solo Via senza la meta della vita eterna. Lo Spirito, questo Dio sconosciuto ( come diceva Von Balthasar), rimette in comunicazione e in comunione il maestro e il testimone, che non è meno del maestro se desidera essere il suo testimone.
La relazione trinitaria è un mistero inesplorato se rimane nozione astratta, ma diviene penetrazione nel mistero dell'amore nel momento in cui riceve il dono di vivere l'amore reciproco, facendo della croce e dell'abbandono un investimento e scartando il ripiegamento narcisista. L'EVENTO DELLA RELAZIONE tra MAESTRO e TESTIMONE è il retroterra culturale che può ridare significato al linguaggio e alla comunicazione.
don Carmelo Guarini
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