La rivoluzione è morta. Un imprevisto potrebbe farla risorgere ?
Eric_Emmanuel Schmitt, nel suo libro La sfida di Gerusalemme, ha scritto, raccontando il suo incontro con papa Francesco: " Non accettiamo la rivoluzione della rivelazione. Mi conferma che spesso Dio non riesce a passare fra noi e in noi. Siamo noi a doverlo far passare, tocca a noi allentare tutti quei freni che si chiamano chiusura, urgenza, certezza, dominio." ( p. 148)
Potrebbe la rivelazione tornare ad essere una rivoluzione?
Potrebbe, a condizione di tenere insieme tolleranza e intolleranza, senza perdere nessuna delle due, ma chiedendo ad ognuna di donare il meglio di sè. Bene il trattato sulla tolleranza di Voltaire (pseudonimo di François Marie Arouet), male la sua intolleranza verso l'uguaglianza (continuava a tenere schiavi nella sua casa): comportamento schizofrenico il suo tra le idee e i comportamenti! Ancora un altro francese, che riesce a tenere insieme misère e grandeur: Blaise Pascal è intollerante verso l'Io ( "Le moi est haissable" ) , ma è tollerante verso la "fronda", ossia l'opposizione all'assolutismo monarchico (accanto al suo letto di morte aveva voluto un povero, non uno schiavo). Voltaire credeva soltanto nella ragione. Pascal credeva nella fede e nella ragione!
La rivoluzione che dura nasce sempre da un imprevedibile storico ed esistenziale: nei Vangeli troviamo un Gesù Signore (Adonai) che fa sempre riferimento alla realtà, sia nei fatti che nelle parole. Dice : "la tua fede ti ha salvato", ossia il miracolo lo fai tu alla tua vita quando credi che nulla è impossibile al Dio che è in te. Invece, il tuo Io senza Dio rende la tua vita un inferno!
Oggi tutti rivendichiamo la libertà di parola; quasi nessuno esercita la libertà di pensiero e di azione!
Il conformismo è l'altra faccia dell'indifferenza. Questo comportamento massificato è molto comodo, non comporta fastidi di nessun genere, salvo quello di creare dei bulli tra gli adulti e tra i ragazzi. Colui che vuole inserire tutti gli altri nel proprio progetto, non rispetta la pluralità dei percorsi e dei progetti. L'Università ha fallito il suo intento educativo perchè ha scisso il privato dal pubblico, la competenza professionale da una vita privata che dovrebbe dedicarsi non alla felicità dell'Io ma all'amore verso il prossimo!
Quale imprevisto potrebbe far risorgere la rivoluzione della rivelazione? Il rispetto ebraico per la Legge, l'ubbidienza islamica per l'Assoluto, l'amore cristiano che non crea rivalità tra Dio e il prossimo. Non la concorrenza tra il rispetto, l'ubbidienza e l'amore, ma la loro cooperazione. L'amore deve far male ad ognuno, quanto il rispetto e l'ubbidienza. Il resto è chiacchiera!
don Carmelo Guarini
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