martedì 18 agosto 2015

A proposito di umanesimo

Ho trovato molto interessante un articolo di Luigino Bruni sulla rivista di vita ecclesiale GEN'S (n. 3 luglio - settembre 2015 anno XLV): economia e teologia sono così ben intrecciate da sembrare  una cosa sola; ma alla fine rimane ad ognuna il compito di sviluppare sino in fondo  il proprio campo d'azione, essendo dono e presentando la forza travolgente del dono.
Riporto l'incipit dell'articolo, intitolato "La forza del dono vulnerabile" : "Il dono è
una cosa molto seria, ma nel nostro capitalismo speculativo, fondato su consumi e finanza è diventato quasi impossibile parlare "bene" oggi di dono, perché lo abbiamo messo in un angolo , ridotto a ben poca cosa, soprattutto nella sfera pubblica, civile, economica" (p. 104).
E dopo aver parlato della necessità di superare la cultura dell'immunità e delle caste, così conclude : "La nostra cultura del lavoro e delle imprese ha allora un grande bisogno di un nuovo umanesimo. La cultura del lavoro - non dimentichiamolo - è
fiorita dentro le abbazie, da secoli di ora et labora  - spirito e servizio delle mani, mani
alleate dello spirito, , che insieme nutrivano il lavoro. I primi "manager" di grandi organizzazioni si sono formati leggendo e copiando i codici di Cicerone e di Agostino" (p. 108). E sono  grate a quei copisti le nostre ricchissime biblioteche!
Economia e teologia non possono mai dimenticare quel detto latino : "Verba docent - Exempla trahunt". La testimonianza attrae e spinge alla sequela soprattutto quando mostra gratitudine e dona a "fondo perduto", senza neppure chiedere il conto. Speriamo davvero che il convegno ecclesiale di Firenze rappresenti per la chiesa in Italia l'inizio di un nuovo umanesimo!   il don

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