La parola comunica e insegna quando è accompagnata e preceduta dal vissuto di una testimonianza. Una parola senza l'apporto dei fatti risulta contraddittoria e ipocrita.
Sabato sera ho vissuto un'esperienza di collaborazione con le forze dell'ordine (Polizia di stato) a proposito di educazione civica ai ragazzi. Un nuovo gruppo di ragazzi era venuto quella sera nella piazzetta dove abito, dapprima cantando una filastrocca " o paghi la tangente o parti", poi buttando contro la porta due pezzi di un alberello che si trova lì accanto alla chiesa. Ho chiamato la volante della Polizia di stato non per danneggiare i ragazzi, ma per dare loro una lezione di educazione civica. I poliziotti sono venuti e si sono messi in ascolto dei ragazzi, anche per coinvolgere i genitori, casomai avessero dimenticato la grandezza e la passione di educare.
Alla fine, stando accanto alla macchina della polizia e tutt'intorno i ragazzi che si sono fatti silenziosi e attenti, ho fatto una catechesi di un minuto soltanto. Queste le parole:
"Ragazzi, nella vita occorre lottare per la libertà, la giustizia e la verità. Fuggire è da vigliacchi! E dobbiamo sapere che le forze dell'ordine (polizia, carabinieri, ..) sono amici del popolo; il nemico è la mafia, la quale crea schiavitù ed esige la tangente."
Il poliziotto dice: "adesso andate a casa e buona notte!" Una testimonianza di collaborazione nel fare educazione civica, molto più efficace di un Convegno! il don
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