Per raggiungere un obiettivo o un risultato non c'è metodo migliore del gioco di squadra.
Ma questo gioco dev'essere sincero, trasparente, composto di tante competenze, che ognuno mette a disposizione della squadra. Il tornaconto individualistico deve rimanere fuori, se non si vuole che tutto rimanga bloccato. Ognuno deve esser pronto a perdere qualcosa, perché il guadagno possa essere ottimizzato e ognuno possa guadagnare senza che sia a scapito di altri.
Accettare la sfida della perdita grave e del massimo guadagno è un'operazione al di là della matematica : chiede di rimettere in gioco la propria vita guardando al bene dell'altro, per non rimanere prigionieri del proprio misero tornaconto.
La sfida, di questi tempi, è un ideale dimenticato: era un compito dei padri, al quale hanno rinunciato per accontentarsi di un più misero "mammo", ossia di "un padre maternizzato", presente - accogliente e capace di cura sì nei confronti dei propri figli, ma non più in grado di trasmettere loro l'ideale della sfida ( = mostrare una vetta da raggiungere) e la lotta richiesta per superare la sfida. Le mamme hanno svuotato la funzione paterna più importante, costringendo psicologicamente i loro uomini a diventare "evaporati, evanescenti", meschine imitazioni della figura femminile. Non è ora di fare una verifica e cambiare rotta? il don
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