La crisi è il risultato dello spreco, non della sobrietà. Tant'è vero che i poveri, per la solidarietà, sono riusciti a superarla meglio dei ricchi, i quali non sono mai contenti di quello che hanno ed è per la loro avidità che le crisi non finiscono mai!
La sobrietà, questa bellissima virtù, che consente di vivere le relazioni senza inutili conflitti, e fa scoprire la gioia di donare. La povertà più grande è la solitudine, il non sentirsi amati e riconosciuti nella propria persona!
La sobrietà è la virtù di coloro che credono nella comunità e combattono l'avidità e lo spreco anzitutto in se stessi.
Il vangelo ha insegnato ai cristiani a diffidare di se stessi, ad affidarsi al dono divino (lo Spirito Santo è il dono più grande). E la chiesa non deve pensare a fare affari: tutto può perdere; è fondamentale che non perda il Vangelo ed il servizio al popolo. E' questo che gli chiede Gesù, suo Maestro e Signore!
La crisi si supera meglio con la sobrietà e la lotta allo spreco, con il vivere insieme piuttosto che da soli e da single.
La crisi è un'opportunità e un dono di Dio per scoprire che la vanità del denaro e degli onori di questo mondo valgono meno del volersi bene e del vivere in sobrietà. il don
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