Parresìa : non è solo franchezza; di più, è trasparenza, ossia pienezza di convergenza tra il dentro e il fuori, tra l'interiore e l'esteriore.
Gregorio di Nissa, nel trattato Perì kataskéues antropou (Della formazione dell'uomo), indica la parresìa come l'effetto dell' apatheia ( il distacco dall'amor proprio per vivere l'amor puro). Gregorio Nisseno ha preso l'apatheia dalla filosofia stoica pagana, ma ne ha cambiato il significato, connotando questa virtù non in senso pelagiano, ma nel senso della grazia agostiniana. Non ci si può distaccare dal proprio io, se l'amore verso Dio non supera l'amor proprio. L' apatheia produce la trasparenza (parresìa), ossia si oppone all'ipocrisia, la doppia faccia (salvare le apparenze della fede e della carità, ma senza viverle sino in fondo).
Perché ci sia trasparenza, è chiaro che si richiede la franchezza, la sincerità, la verità.
Questa non fa male, come dice il volgo. Anzi : "La verità vi renderà liberi", dice nostro Signore. Dunque : tutti liberi, soltanto se tutti dicono e fanno la Verità!
Attenzione all'inganno! Ci si può servire della chiesa per far carriera! Ci si può servire della caritas per arricchire se stessi o i propri amici ! E formare il gruppo che
difende i propri interessi, creando un club, non una comunità!
Ma vivere nella verità e nella carità vuol dire : dono per tutti e senza creare servilismo in coloro che ricevono.
il don
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