Il condizionamento informatico sui comportamenti non si riesce a calcolarlo. Il digitale ha cambiato la vita e le relazioni umane.
Il condizionamento è tanto più potente quanto più debole è la vita interiore!
Le troppe informazioni si scontrano con una scarsa formazione interiore : intelletto e spirito sono poco coltivati e sviluppati. Il che vuol dire che non si è in grado di valutare la mole di informazioni dalle quali si viene sommersi.
Di quale formazione si avrebbe bisogno?
Della capacità di valutare criticamente gli eventi, cominciando da una seria autocritica ai propri pregiudizi. C'è bisogno di meditazione e di vita contemplativa. Come dice Byung Chul Han : "La violenza neuronale che conduce agli infarti psichici è un terrore dell'immanenza". La società della prestazione chiede ad ogni persona il massimo, quasi l'impossibile (come Musk a Trump e a Meloni) per poi gettare ognuno nella depressione e nella frustrazione.
Si vive troppo del "saper fare", e poco della relazione. Si vive troppo del risultato da conseguire, e troppo poco si crea fraternità!
Il condizionamento esterno è penetrato all'interno: non si è più liberi, ci si sente obbligati alla prestazione, alla produzione di cose. Il linguaggio ed il pensiero sono tornati ad essere servi di un padrone invisivile e insensibile all'Io interiore.
La formazione e l'auto-formazione debbono il loro sviluppo alla meditazione, alla contemplazione, al tempo dedicato all'ascolto di sè e dell'altro, alla decisione di staccare e di distaccarsi da tutto ciò che è superfluo. La ricerca dell'essenziale è sempre il guadagno più grande!
don Carmelo Guarini
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