Cosa fa un popolo per uscire dall'isolamento? Fa la guerra e ridiventa imperialista? Oppure cerca un'intesa ed una collaborazione coi popoli vicini e lontani?
Cosa fa una persona per uscire dalla solitudine dell'io? Come si pone di fronte al fenomeno della Natura e della Storia? Sotto la forma di un determinismo e di un calcolo necessitante? Oppure sotto la forma di un dono liberante?
Un clima depressivo e decadente domina in Europa, simile a quello che dominava a Roma al tempo delle invasioni barbariche. Ma questo clima non è il modo migliore per rispondere al pericolo d'invasione di popoli imperialisti. Non è trastullandosi con i giochi e le droghe, col divertimento e le chiacchiere che si può sviluppare la libertà e le relazioni autentiche.
Il progetto egocentrico e il progetto eurocentrico sono ambedue un errore di calcolo : i numeri che non sono in armonia con le note, diceva Pitagora, non riescono a mettere insieme la matematica e l'arte!
Nell'Ottocento il movimento Trattariano di Oxford ha voluto riportare la filosofia e la teologia dall'argomentazione esasperata (un uso estremo della ragione) alla narrazione e alla testimonianza. J.H. Newman torna alle origini del cristianesimo : studia e riscopre la Chiesa dei Padri; dalla dottrina astratta torna alla storia e alla testimonianza concreta. E mostra la dimensione di testimonianza della storia : se non si rimane alla superficie dei fatti, si può vedere l'azione dello Spirito!
Il riarmo dell'Io ed il riarmo imperialista di qualche popolo è ritorno alla barbarie, all'uomo della clava. L'intelligenza umana può mitigare e moderare gli aspetti distruttivi dell Natura e della Storia.
Non sono Dio nè la Natura nè la Storia. Se lo fossero, dovrebbero non avere forme distruttive! Il fenomeno cristiano mostra la vita come evento del dono, non del calcolo; rimanda l'evento del dono alla relazione tra donatore e donatario. Fino a tanto che la Natura e la Storia si muovono nel paradigma del dono, costruiscono; quando un calcolo sbagliato conduce verso una distruzione, lì è il segno che non c'è più Dio.
Il guadagno imprevisto e incommensurabile del dono non è il risultato della causalità tra una legge ed il suo risultato retributivo. Nè il realismo dogmatico, nè il realismo metafisico riescono più a difendere la teoria della causalità, dopo che la teoria dei quanta ha mostrato che la probabilità e l'indeterminismo suscitano l'evento. Ora il guadagno della libertà nella relazione mostra che la donazione è un atto di libertà tra donatore e donatario, e che grazie alla continuità del dono non si torna all'oppressione e all'imperialismo.
don Carmelo Guarini
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