martedì 6 maggio 2025

Tradizione e Rivoluzione

 Ha scritto J. Guitton : "Il caso è il mito imposto dalla scienza moderna, che rifiuta la finalità. La sorte era il mito antico, che rifiutava la libertà." La tragedia greca è il trionfo del Fato: l'Ananche è la necessità che s'impone al di là della volontà umana. La scienza moderna difende una libertà anarchica: sfocia nell'entropia; non è neghentropica, perchè manca di fede nell'evoluzione dello spirito umano.

Ma libertà e  finalità sono due dimensioni alle quali l'essere umano non può rinunziare senza che venga pregiudicato il progetto di vita, quello iniziale e quello finale (compiuto).


Cosa consente all'essere umano lo sviluppo della  libertà e l'orientamento al fine?  La Tradizione o la Rivoluzione?


Ha scritto Husserl : "La Tradizione è l'oblio delle origini." .  Un esempio: la Chiesa ha difeso molto spesso la Tradizione, ma ha trascurato il ritorno alle origini,  quando il Vangelo era vissuto come l'essenziale della comunità cristiana.

La Rivoluzione è l'altro mito della modernità, che fa tuttuno col mito imposto dalla scienza moderna, il caso. Anche la Rivoluzione rifiuta la finalità. Il marxismo, che pone come fine della sua azione la fine delle classi, s'allontana dalla scienza e assume il messianismo per affermare l'avvento della società nuova.

La Tradizione non può fermarsi a metà strada, nel suo tentativo di non perdere il passato; deve avere la determinazione di ritornare alle origini,  per mantenere vivo quel vissuto storico "in principio ... ciò che abbiamo visto, ascoltato, toccato ..., lo trasmettiamo a voi.". 


Il modello della visione in René Descartes è il toccare : nella Diottrica presenta una teoria della visione come sensazione,  basata non sull'esperimento ma sull'azione per contatto.

Il modello della visione in Blaise Pascal è la fede, una fiducia senza limite nell'invisibile, che nasconde il visibile.

Descartes affermava una metafisica che, con la ragione, si poneva in continuità con la Tradizione. Pascal tornava alle  origini della Rivelazione spirituale : Il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe. La Rivelazione aveva già operato una Rivoluzione di discontinuità rispetto alla metafisica greca  della ragione. Se la ragione difendeva il dominio del potere, del sapere e dell'avere, la fede ora voleva creare un'altra visione del potere, del sapere, dell'avere. Questa visione dovremo approfondire in un'altra meditazione.

Essere fedeli alla  Tradizione non significa diventare retrogradi o restaurare il passato; significa riscoprire l'essenziale, mantenere vivo l'eterno. Il mito della Rivoluzione s'è infranto sullo scoglio dell'evoluzione, o sarebbe meglio dire, dello sviluppo : la contemplazione del progetto compiuto (che deve ancora compiersi) è l'eternità aldilà della morte quando non ci sarà più avvenire.

                                                don Carmelo Guarini

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