La censura e l'autocensura non favoriscono certamente la chiarificazione dei problemi. Tuttavia, la chiarificazione di un problema sarà tanto più grande quanto più l'ascolto della situazione prevarrà sulla fretta di parlare e tirare le somme.
La necessità per l'Io di porsi un ideale non impossibile da realizzare, ma che sia in grado di fare i conti con la realtà.
Il progettarsi sull'Io-ideale annulla la distanza che dovrebbe sempre permanere tra l'Ideale dell'Io e la realtà. Questa distanza non colmabile è la salute dell'Io. Al contrario l'Io-ideale si logora nell'autorealizzazione, nell'aspettativa di raggiungere l'impossibile : così l'aspettativa di autorealizzazione finisce in autodistruzione. L'Io-ideale è un io che non ascolta l'alterità dell'Io; deve riconquistare, dal momento che l'ha persa, la fiducia di base (basic trast).
Il mondo digitale acuisce la solitudine : diviene illusoria la comunicazione e l'amicizia on-line, senza una vita interiore.
Ha scritto Byung Chul Han in La società della stanchezza . "Il mondo digitale è povero di alterità e resistenza. Negli spazi virtuali l'Io può muoversi praticamente senza principio di realtà.". (p. 88) Il che significa che la comunicazione digitale è accumulo di dati, ma non racconta l'esperienza interiore. Questa è una qualità non subordinata al calcolo, è relazionata sì ad un interesse che diviene sempre più scoperta del dono. Perchè proprio nel dono si trova il legame intenso con l'altro.
Scrive ancora Byung Chul Han : "Il soggetto di prestazione tardo-moderno non è capace di legame intenso." (p. 88)
Come si crea il legame intenso, quello che resiste a qualsiasi tempesta? D. Bonhoeffer, in Vita comune, parlando di servizio, afferma che "la ricerca di prestigio personale uccide lo spirito di servizio"; di conseguenza "il primo servizio è quello di ascoltare, non quello di parlare". L'ascolto consente di rispettare la libertà dell'altro, di dare un aiuto concreto, di non pretendere nessun cambiamento, di lasciare infine che siano le circostanze a risolvare il problema ( perchè sarebbe inutile forzare la soluzione quando questa non fosse disponibile ).
Victor Frankl ha scritto quasi 70 anni orsono che l'uomo contemporaneo soffre di vuoto esistenziale, non trova il senso della vita: la sua è una nevrosi noogena, non più soltanto psicogena. La cura della vita interiore gli consente di scoprire il significato della sofferenza, che diviene il modo più efficace per uscire dal conformismo dominante. L'uomo che cerca di superare se stesso sino al collasso psichico è ancora vittima del conformismo di massa. La guarigione interiore inizia quando non si rimane prigionieri del passato (di progetti non realizzati), ma si reinventa la propria vita proprio a partire da ciò che l'ha resa estranea e perduta. L'ascolto profondo sarebbe : Lasciar andare quel che è perduto; vivere intensamente quello che è rimasto!
Don Carmelo Guarini
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