Dal Diario di Thomas Merton 17 settembre 1960 :
" Karl Barth una volta sognò Mozart. (Mozart era cattolico e Barth era stizzito per il fatto che a Mozart non piaccia il protestantesimo che, diceva, stava tutto nella testa e non conosceva il significato di Agnus Dei qui tollis peccata mundi ). Bene, Barth sognò che doveva esaminare Mozart sui dogmi. Voleva essergli favorevole per quanto possibile, e nelle sue domande alluse apertamente alle Messe di Mozart. Ma quest'ultimo rimase muto. (...) Barth cerca forse di essere salvato dal Mozart che è in lui ".
Cosa ha fatto Karl Barth? Per anni ha suonato Mozart e ha lavorato sui dogmi!
Cosa può fare chi ama l'arte e la spiritualità cristiana? Ascoltare e parlare! Perchè la vita cristiana non è solo silenzio; è soprattutto Parola (Logos). Testimonianza di silenzio e di parola : annunzio del Vangelo di Gesù, non del proprio vangelo.
La poesia, la musica, le più contemplative tra le arti, hanno sempre contribuito in maniera forte alla svolta : quando c'erano guerre, oppressione, ingiustizie ... hanno preparato in maniera "disarmata e disarmante" un altro mondo. Perchè, in quel mondo di prima non si parlava più di pace e disarmo, di giustizia e di aiuto reciproco! Raccontare la vita (che è preghiera e lavoro) disarma l'avidità per il denaro, che crea conflitti e guerre.
"Benjamin inizia il suo saggio Esperienza e povertà con la favola di un uomo anziano che, sul letto di morte, racconta ai suoi figli che c'è un tesoro nascosto nella sua vigna. Da quel momento, ogni giorno, i figli iniziano a scavare in lungo e in largo nella vigna, ma non trovano alcun tesoro. Quando sopraggiunge l'autunno, però, capiscono che, attraverso il racconto, il padre aveva fatto dono di un'esperienza : la buona sorte non è racchiusa nell'oro ma nell'operosità, poichè nessun altro vigneto aveva prodotto tanto quanto il loro. " ( Byung Chul Han, La crisi della narrazione).
Si può meditare il Vangelo dall'angolo della narrazione piuttosto che dell'argomentazione : Gesù utilizza la parabola, che parla da sè e non ha bisogno di altre spiegazioni. Basta che il cuore e la mente siano aperti al dono piuttosto che ad un proprio calcolo! Lasciando andare tutto ciò che ci tiene prigionieri del passato, aprendoci alla sorpresa di una vita nuova.
don Carmelo Guarini
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