domenica 17 novembre 2024

INVITO

                                                          INVITO

Ai cercatori di spiritualità, credenti e non credenti.


Sabato  23 novembre  alle ore 17,30, nella chiesa dell'Immacolata,  APPROFONDIAMO  :

                                La formazione della comunità


La presenza dell'arcivescovo mons. Giovanni Intini ci offre la possibilità di dialogare con lui sul tema che riguarda sia la comunità ecclesiale sia la comunità civile.


Programma della serata :

- Relazione introduttiva di don Carmelo Guarini

- Domande dei presenti all'arcivescovo mons. Giovanni Intini 



venerdì 15 novembre 2024

Una spiritualità della relazione

 L'egocentrismo o individualismo egocentrico vive l'altalena dell'illusione  che esalta e della delusione che deprime.  Il passaggio dalla società del dovere alla società del potere ha spostato il baricentro dalla comunità all'individuo. Ora l'individuo rivendica il potere.

Ha scritto il filosofo Byung Chul Han : "Nella società della prestazione , il depresso è colui che è esaurito dalla propria sovranità, che non ha più la forza di essere se stesso. E' fiaccato dalla continua pretesa d'iniziativa.".

La depressione sarebbe una caratteristica della democrazia allo stato terminale,  e ancora del capitalismo della sorveglianza: mancando alla persona il potere ultimo della decisione, la depressione mostra sia la fine della democrazia sia il ritorno dell'alienazione economica. 

A questo punto entra in gioco il genio del cristianesimo, che non ha affatto esaurito la creatività propulsiva !

Se l'idea di uguaglianza (idea giacobina, non cristiana) ha condotto la democrazia alla depressione, ora viene in rilievo l'idea di reciprocità (idea cristiana), ossia la decisione libera  di dare e ricevere tra due persone. L'idea giacobina della rivoluzione francese, vorrebbe fare giustizia attraverso l'uguaglianza. L'idea cristiana per fare giustizia non è l'uguaglianza, ma la reciprocità. Per fare uguaglianza la rivoluzione francese ha usato la violenza e il terrore. Il Vangelo lascia la libertà di fare giustizia attraverso l'amore reciproco; elimina la relazione servo - padrone con la proposta di vivere l'amore reciproco. Infatti, come riferisce il Vangelo, Gesù Signore chiama i discepoli non più servi ma amici!

La relazione spirituale, come la presenta il vangelo di Gesù Signore, può generare una nuova economia e una nuova politica. Ma  lascia ad ogni persona la libertà di aderire ad uno stile di vita che ha bisogno di una comunità coesa per non essere sopraffatta da ciò che in questo momento si presenta come società della prestazione.

L'indifferenza,  che ha ucciso l'interesse per la comunità, ora potrebbe essere superata dal gioco che riscopre il dono, e ancora dalla festa che si libera dall'oppressione del lavoro che alimenta i consumi. La relazione ha bisogno di silenzio, di ascolto, di narrazione, per non rimanere vittima delle informazioni.

                              Don Carmelo Guarini                  

mercoledì 13 novembre 2024

INFORMAZIONE e FORMAZIONE

 Il condizionamento informatico sui comportamenti non si riesce a calcolarlo. Il digitale ha cambiato la vita e le relazioni umane. 

Il condizionamento è tanto più potente quanto più debole è la vita interiore!

Le troppe informazioni si scontrano con una scarsa formazione interiore : intelletto e spirito sono poco coltivati e sviluppati. Il che vuol dire che non si è in grado di valutare la mole di informazioni dalle quali si viene sommersi.

Di quale formazione si avrebbe bisogno?

Della capacità di valutare criticamente gli eventi, cominciando da una seria autocritica ai propri pregiudizi. C'è bisogno di meditazione e di vita contemplativa.  Come dice Byung Chul Han : "La violenza neuronale che conduce agli infarti psichici è un terrore dell'immanenza".  La società della prestazione chiede ad ogni persona il massimo, quasi l'impossibile (come Musk a Trump e a Meloni) per poi gettare ognuno nella depressione e nella frustrazione. 

Si vive troppo del "saper fare", e poco della relazione. Si vive troppo del risultato da conseguire, e troppo poco si crea fraternità!

Il condizionamento esterno è penetrato all'interno: non si è più liberi, ci si sente obbligati alla prestazione, alla produzione di cose. Il linguaggio ed il pensiero sono tornati ad essere servi di un padrone invisivile e insensibile all'Io interiore. 

La formazione e l'auto-formazione debbono il loro sviluppo alla meditazione, alla contemplazione, al tempo dedicato all'ascolto di sè e dell'altro, alla decisione di staccare e di distaccarsi da tutto ciò che è superfluo. La ricerca dell'essenziale è sempre il guadagno più grande!

                                          don Carmelo Guarini


domenica 10 novembre 2024

L'esperienza spirituale e la comunicazione

 Ognuno testimonia ciò in cui crede e ciò di cui vive!

Perchè oggi è necessaria una svolta dalla vita attiva alla vita contemplativa?

Il filosofo della Corea del sud, ma che insegna a Berlino in Germania, il suo nome è Byung Chul Han, ha scritto un libro "Vita contemplativa", che vorrebbe essere come una prosecuzione del libro "Vita activa" , scritto da Hanna Arendt nel secolo scorso. Oggi una politica nuova può nascere soltanto da una nuova vita spirituale o contemplativa. 

La svolta verso l'esperienza spirituale o contemplativa non è solo auspicata dalla filosofia, ma anche dalla teologia. Tomàs Halik, che insegna all'università di Praga, ha  detto con chiarezza : "Gesù ci porta fuori dall'inferno dell'abbandono, della paura e della violenza".

Lavoro, produzione, guadagno sono in grado di farci superare l'altalena tra l'illusione che esalta e la delusione che deprime?

L'inattività viene oggi considerata tempo vuoto, mentre l'attività è esaltata come  produttiva. 

Cosa si guadagna con la contemplazione e la vita spirituale?

Lo spirito si sviluppa,  e la vita interiore libera dai condizionamenti esteriori, dall'attivismo che impedisce di guardare ogni persona umana con attenzione e con interesse per la sua vita. Riflessione, musica e poesia risvegliano i sentimenti, attivano la relazione spirituale.  Una vita iperattiva è una vita alienata: vede sfaldarsi le relazioni e accrescere la solitudine individuale. 

Scegliere tra l'amore e l'odio, tra l'indifferenza e un agire trasparente (sincero) è una questione culturale centrale per l'economia e per la politica, oltre che per la vita delle singole persone. PIANGERE e RIDERE è molto meglio che DISPREZZARE - DERIDERE - OFFENDERE!

                                           don Carmelo Guarini


martedì 5 novembre 2024

LA BIBLIOTECA ECCLESIALE

Il metodo e la persona

 Il cambiamento che fa  calcolo sul metodo piuttosto che sulla persona è un pensiero di sorvolo. Merleau-Ponty lo aveva segnalato a proposito di Descartes. Ma lo stesso discorso vale per l'intelligenza artificiale: vuole creare un uomo artificiale, più macchina che uomo. 

E' vero che l'intelligenza artificiale, con tutte le infornazioni che raccoglie, può superare le capacità del cervello umano. Ma la supremazia della tecnologia sulla persona si può affermare soltanto se si guarda al rendimento e all'efficienza. La dignità dell'umanità richiede un altro approccio all'intelligenza artificiale, quello a cui ci introduce la fisica quantistica, ossia l'attenzione alla relazione.

Non la velocità, ma la meditazione garantisce l'accesso alla verità e all'amore. Perciò l'etica e la mistica, insieme all'arte, tutelano la coscienza umana, che non potremo mai ritrovare in una macchina algoritmica. 

Italo Calvino, nelle Lezioni americane, poneva la leggerezza e la invisibilità come pratiche necessarie alla conservazione e allo sviluppo dell'umano. "Vivi nascosto!", diceva. Perchè? La leggerezza permette il volo: un  soggetto più pesante dell'aria non può volare. Ma anche l'invisibilità serve, perchè non prevalga una      cultura della spettacolarizzazione e dell'esibizionismo!

L'esperienza o la pratica spirituale deve sviluppare orientamenti per la vita, in primo luogo deve creare unità tra il pensare e l'agire.

Nessuna trasformazione è possibile per l'umano se non raggiunge il centro o il fondo dell'anima. Il segno, infatti appartiene al mondo dei sensi; il significato fa riferimento al simbolico. L'intelligenza artificiale non potrà mai avere uno spirito ed un accesso al simbolico (l'amore non è un automatismo); non avrà mai il desiderio, che è proprio dell'umano. Se è vero che la negazione del simbolico svela una depressione, per guarirla si dovrebbe far rinascere il desiderio. L'intelligenza artificiale non sarà mai depressa, proprio perchè le manca il desiderio. Potrà clonare l'intelligenza umana, ma non potrà mai imitarla perfettamente e prenderne il posto!

L'intelligenza artificiale potrà imitare la vita attiva dell'umano, mai la vita contemplativa. Per non rimanere succube degli algoritmi, l'intelligenza umana mai come in questo tempo ha necessità di spiritualità e di contemplazione!

                           don Carmelo Guarini