La raccolta di testi di Dietrich Bonhoeffer a cura di E. Genre riguarda la formazione dei futuri pastori; non solo i pastori luterani, ma anche i preti cattolici possono trovarvi la ricchezza di una testimonianza e la chiarezza teologica. Nominato direttore, Bonhoeffer crea non soltanto "una scuola di pensiero, ma di vita cristiana" (p.14 dell'introduzione). La Parola e lo Spirito sono i primi protagonisti costruttori della comunità. La cura d'anime è più di una psicoterapia: lì dove questa viene a patti col mondo, accettando compromessi e tirandosi indietro di fronte alla scelta decisiva, la cura d'anime infonde il coraggio di andare controcorrente per liberare da quei condizionamenti che schiavizzano. Sotto la Parola la comunità nasce, e con la guida dello Spirito cresce. "La via che conduce al fratello passa attraverso la preghiera e l'ascolto della Parola di Dio"(p.52). Bonhoeffer aveva davanti il compito impegnativo di formare giovani pastori che avrebbero dovuto predicare la Parola nella realtà socio-politica segnata dal nazismo: la predicazione sarebbe rimasta irrilevante, se il pastore non avesse preso le difese degli ebrei e non avesse denunciato tutte quelle mancanze contro l'umanità che nel Vangelo non hanno equivoci. Legare la Parola non ad una "scrittura morta" ma allo Spirito che vivifica e dona la vita significa per Bonhoeffer riscoprire la giusta relazione tra il Vangelo e la Legge: "La Legge dev'essere compresa nell'evangelo e l'evangelo dev'essere compreso nella Legge"(p.64). Il perdono nasce se si è pronti a fare penitenza insieme al peccatore. Nell'obbedienza a Dio sta la liberazione, non in una rivoluzione umana e nella forza umana del potere. La grande attualità di questo testo sta tutta in questo: gli esercizi spirituali non possono essere sospettati di pietismo, in quanto proprio essi acuiscono il senso del peccato e il valore dell'obbedienza a Dio che libera dal peccato. Tutti i guai, personali, sociali e politici vengono dal lasciarsi dominare dal peccato; l'adesione al Vangelo spezza il dominio della volontà umana che vorrebbe continuare a difendere la propria passione. In definitiva: il confronto serio con Vangelo spinge sempre a dare la vita. E' per questo che Bonhoeffer può essere considerato testimone e martire non solo della chiesa luterana ma anche della chiesa cattolica, e la sua teologia pratica non viene distrutta dall'avanzare inesorabile del tempo. il don
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