"Per la pace" : è una raccolta di aforismi di Gandhi. Nell'Introduzione, T. Merton ha delineato il contesto storico, culturale e spirituale in cui si è svolta l'attività pubblica di Gandhi. L'Asia aveva già in qualche modo tradito la sua vocazione spirituale, quando aveva rinunziato a mettere insieme scienza e saggezza, uniformandosi in ciò al modello occidentale, Occidente che aveva scelto di far la guerra a se stesso instaurando una dittatura dello scientismo e dello spettacolo narcisista. Ha scritto Merton che se Gandhi fu ucciso da un indù fondamentalista, ciò lo si può comprendere se si guarda alla distanza che ancora sussisteva tra la sua vita spirituale (che aveva conquistato la pace interiore) ed il movimento indù che aveva al suo interno ancora tante persone che erano per la violenza e la guerra. Un aforisma gandhiano afferma: "Se si vuole combattere il feticcio della forza, si potrà farlo solo ricorrendo a mezzi totalmente differenti da quelli in voga presso i puri adoratori della forza bruta". E mentre condanna la violenza dell'Occidente, afferma ancora in un altro aforisma: "Gesù è stato forse il resistente più attivo che ci tramandi la storia. La sua è la non violenza par excellence". Questo richiamo all'Occidente perchè recuperi la non violenza cristiana ed evangelica, che è stata sempre la forza più grande della Chiesa (non solo di Francesco d'Assisi, ma di tutti i veri cristiani della storia), suona come un invito a vivere la pace e testimoniarla. Se desideriamo avere un "centro della pace", dobbiamo anzitutto trovarlo in noi stessi e poi essere pronti a dare la vita perchè sia un riflesso di Colui che ha detto di sè "Io sono la Via, la Verità e la Vita". il don
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