Un percorso, quello della corruzione, che porta all'entropia sociale e alla morte della persona, non di certo alla Resurrezione. La corruzione si è talmente radicata nel tessuto sociale che persino un'associazione anti-rackett può essere nient'altro una copertura di facciata.
E' mancata la formazione delle coscienze! Tuttavia...
Parafrasando un'espressione di Antonio Gransci, sposata da un giovane filosofo emergente, Diego Fusaro, ossia "odio gli indifferenti", che mi permetterei di correggere in "odio l'indifferenza" ma "amo gli indifferenti" (perché desidero che non perdano la speranza di appassionarsi ad un ideale ardente); direi "odio la corruzione", ma "amo i corrotti", nella speranza che essi passino dall'avidità dell'avere alla generosità del dare.
E' fondamentale individuare il nemico da combattere : la corruzione è certamente un nemico del corpo sociale e della persona, ma la persona corrotta dev'essere riconquistata alla comunità e alla storia. La corruzione è proprio l'anti-Pasqua, perché lavora per l'entropia, non per la Resurrezione . Ma, se per la corruzione occorre avere l'odio necessario per assicurarne la morte, per i corrotti occorre tanta misericordia in maniera tale che anche per loro ci sia Resurrezione. Buona Pasqua anche a loro!
E a noi l'augurio di non perdere la fiducia nella persona e nella comunità : che la buona coscienza non ceda alla corruzione, ma riesca a conquistare i corrotti. il don
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