Un sogno, qualsiasi sogno, non può realizzarsi senza il volo.
Lasciare le sicurezze, quelle che ci fanno sentire coi piedi per terra,
per lasciarsi portare sulle ali del vento e dello spirito: questo è il volo!
Il termine ebraico e biblico ruah indica sia il vento sia lo spirito.
Un sogno che s'affida al calcolo, all'obiettivo da raggiungere, all'interesse
immediato, produrrà un algoritmo, ma rimarrà lontano dal cuore.
E se il cuore viene estromesso dal sogno, se non si ascolterà più il suo
battito (sistole e diastole), la ragione calcolante prenderà il posto di
comando e di potere.
Per passare dall'Io al Noi occorre prendere un volo, il volo che s'affida
al vento e allo spirito. La morte e la vita fanno allora un tutt'uno : si passa
dall'una all'altra, dall'attivo al passivo, e dal passivo all'attivo, come in tutte
le parole che in francese finiscono per ance (mouvance - differance - ... così Derrida).
"Oh eterna verità - e vera carità - e cara eternità", lasciava scritto Agostino nelle
sue Confessioni. In base a quale esperienza, aveva scoperto quel mirabile circolo
ermeneutico tra verità, carità, eternità? Il volo, passivo e attivo, certamente.
il don
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