lunedì 17 giugno 2019

Coscienza di sè. 2

Coscienza di appartenere al mistero!
"sono i due io, insicuri e inautentici, che si stringono così stretti".
La meditazione, nella solitudine, permette di raggiungere l'io profondo, quello che sa scorgere con lucidità le illusioni di certe scelte.
Trascrivo questo brano dal diario di Thomas Merton: vi si trova l'esperienza 
mistica che dall'accettazione di sé giunge alla comprensione dell'altro:
"Che cosa può insegnare agli altri l'uomo solitario e illogico?
Semplicemente che essere soli e illogici non sono cose da temere.
Eppure queste sono proprio le cose che tutti temono: tutti passano il loro tempo a convincersi che sono sensati, che non sono ridicoli, che sono graditi, desiderati, apprezzati e che non dovranno mai considerarsi come realmente solitari.
In altre parole ci si tuffa nella corrente rassicurante delle illusioni, create da tutti
i nostri simili. Una grande opera di massa, una liturgia in cui ciascuno concorda
pubblicamente nel dire che, in quei termini, tutto è reale e sensato. Quei termini non sono però soddisfacenti: ciascuno resta privatamente illogico e solo, tuttavia nessuno osa prenderne atto.  Eppure il requisito assolutamente essenziale per 
iniziare a vivere liberamente è proprio questa PRESA D'ATTO."   T. Merton,
Scrivere è pensare, vivere, pregare,  p. 366



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