La filosofia aiuta a riflettere. La meditazione serve a conoscere se stessi.
L'una e l'altra aprono gli spazi della comunicazione!
Lo straniero di Albert Camus mostra un uomo senza patria e senza casa : è straniero persino nella propria famiglia; di più, è straniero a se stesso.
Jean Guitton ha narrato nel suo Ritratto di monsieur Pouget l'uomo eletto, amato da un ALTRO che lo ha eletto. Quando Guitton scrisse questo ritratto e Camus lo lesse, quest'ultimo gli disse tutta la sua meraviglia nel sapere che ci fosse un eletto. Ciò di cui soffre lo straniero di Camus è uno scarto metafisico, non sociale. E' lo scarto che lo lascia indifferente, non suscita in lui nessun desiderio di conquista. Pouget è un religioso che ha perso la vista, perciò ha fatto della sua memoria un investimento in cultura (ogni giorno ripete a memoria l'Odissea, la Bibbia e tanti poeti). La sua povertà (la cecità) è divenuta una ricchezza. Nessuno scrittore che usa carta e penna ha coltivato tanto la memoria come quel cieco!
Aprire gli spazi della comunicazione : la risposta all'estraneità e alla solitudine metafisica è la fiducia, la relazione con l'altro.
Oggi lo straniero è in famiglia : il rinchiudersi nell'egocentrismo della felicità individuale ha reso ognuno straniero all'altro, il figlio alla madre, la figlia al padre, il fratello alla sorella. L' industria del divertimento ha spento il cuore, la vita nello spirito.
La spiritualità insegna che senza amore non si crea unità. La crescita della violenza sino all'uccisione dei propri familiari (un figlio che uccide i genitori e i fratelli; genitori che uccidono i figli) dice che nella famiglia ormai ognuno è straniero all'altro. Ma non era stato Pascal a dire che la convinzione profonda della vita (resséntissèment) coincide con il donare la vita per l'altro (se donner) ? E prima di lui, non era stato Gesù Signore a dire che "chi vuol trovare la propria vita, la perde; e colui che la perde, la trova" ?
L'egocentrismo, la ricerca individuale della felicità conduce alla perdita della vita, ossia a sentirsi straniero in questo mondo!
Eletto è colui che si sente amato, ed è perciò in grado di amare. La relazione autentica la si trova nel desiderio (conscio o inconscio che sia) dei cercatori di spiritualità. Ce ne sono sia dentro la chiesa che fuori : e lo Spirito fa elezione dappertutto, senza preferenze di sorta, eleggendo colui o colei che si aprono al suo dono.
don Carmelo Guarini
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