sabato 18 gennaio 2025

APPROFONDIRE

 Approfondire lo spirito del proprio tempo significa sviluppare pensiero critico, per non lasciarsi sopraffare  dal conformismo,  dicendo e compiendo quello che tutti fanno e dicono. Ma questo non è ancora tempo dello Spirito; è però un inizio del viaggio interiore, che mette in movimento l'intelligenza e la passione per una vita pià autentica.

Non restare in superficie, non accontentarsi delle banalità, non permettere alle chiusure di avere la meglio: questo rifiuto dell'Io illusorio  deve però accendere il desiderio dell'Io autentico. La scoperta che si fa è davvero una sorpresa: se si ricatta l'altra persona, si finisce col ricattare se stessi (si rimane bloccati nella lamentela e nella disillusione; se invece si dona sinceramente, non si benefica soltanto l'altra persona, ma quel bene compiuto ritorna su se stessi.

Un tempo come il nostro che incoraggia l'apparenza, la riuscita esteriore, il successo immediato dell'immagine (sacrificando l'essenziale), perchè si ritiene che non ci sia nessun essenziale al di fuori della soddisfazione dell'Io, ha più che mai bisogno di un tempo dello Spirito Santo.

Approfondire richiede un andare in profondità: spostare l'emergenza dell'Io nella relazione.  Che cosa si ritrova? L'Io autentico e la relazione autentica. La meditazione sviluppa l'interiorità, ossia il "vivere dentro", trovare dentro di sè lo spirito della vita. Ma l'Io non rimane chiuso in se stesso : la riconoscenza e la gratitudine aprono la relazione autentica con il Tu e con la comunità.

Si rimane sconcertati quando si vede rassegnazione al dilagare della violenza, della droga, della vita banalizzata  in discoteca, di tutto ciò che distrugge la relazione autentica. Non si è più capaci di donare? Non si crede più nella testimonianza? Si ritiene ormai inutile fare qualcosa per la comunità?

Raccontare esperienze di vita ricrea la relazione. Raccontare la storia del proprio tempo al di là del "conflitto delle interpretazioni": chi credeva soltanto nell'economia e nella giustizia messianica non può ignorare ciò che è venuto fuori dall'inconscio collettivo, ossia un ateismo libertino che ha smontato la comunità. 

Raccontare il vero - il bello - il buono del donare, e dello stesso calcolare quando giunge all'incommesnurabile, è rivedere lo stile di vita, rivalutando sobrietà e aiuto concreto.  La vita contemplativa emerge come un bisogno, un desiderio represso dall'Io illusorio. La vita contemplativa dice alla vita attiva : non dimenticare che hai bisogno di me, come io ho bisogno di te!

                                      don Carmelo Guarini


mercoledì 15 gennaio 2025

L'inconscio psichico e il mistero spirituale

 Il libro rosso (Liber novus) di C. G. Jung è un esperimento condotto su di sè che, insieme all'autobiografia Ricordi - sogni - riflessioni, mostra l'orientamento del secolo XX : in tanti sostengono che Jung abbia ispirato la nascita del New Age, una nuova religione che ha il suo centro nella psiche e nell'inconscio che ne occupa un grande spazio ed un tempo ispirato al mito. Il ritorno alla mitologia è una sfida epocale per il cristianesimo, che ha invece la vocazione alla storia. Dio è entrato nella storia e vi  rimarrà sino alla fine del tempo storico.

Personalità 1 e personalità 2 (l'ombra)  -  Estroversione e introversione  -  L'esperienza di elezione vissuta da ragazzo ha fatto sì che Jung lasciasse la chiesa e si sentisse investito della missione di fare della psichiatria e della psicologia analitica la nuova religione adatta alla modernità.

Lo gnosticismo di Jung non tiene distinte la dimensione psichica  e  la dimensione spirituale dell'essere umano. L'inconscio psichico potrebbe anche essere analizzato attraverso la mitologia, ma è un errore considerare il mito più della storia. E' nella storia che la persona umana e la comunità vivono l'esistenza reale. Il mito è frutto dell'immaginazione : l'esperienza artistica o estetica è certamente qualcosa di più dell'esperienza fisica, ma non è ancora esperienza trasformativa della storia e dell'esistenza. In realtà il mistero dell'esperienza spirituale è che essa trasforma un conflitto in armonia interiore ed esteriore : colui che ha unificato in se stesso corpo - psiche e spirito porta quell'armonia interiore anche nelle relazioni con le persone. 

Il confronto col Gesù dei vangeli diviene più essenziale del confronto col proprio inconscio. Non che questo sia inutile  e che non possa apportare dei benefici alla psiche, ma l'esperienza spirituale cristiana è un'altra cosa. Per dire cos'è, bisognerebbe vivere per intero il vangelo, ogni parola di Gesù, non come una ripetizione di una spiritualità del passato (è quella che Jung tiene presente) ma come qualcosa di creativo nel presente. Facendo un gioco di pensiero ( Denkspiel, in tedesco) si può capire meglio la differenza tra ZeitGeist (lo spirito del tempo) e GeistZeit (il tempo dello Spirito). L'Io è facilmente influenzabile dallo spirito del tempo (quello che trova dentro, l'ha trovato prima fuori; ossia l'introversione finisce con il coincidere con l'estroversione). Ma per fare un'esperienza dello spirito l'Io deve aprirsi allo Spirito Santo. Quell'esperienza l'Io non è in grado di provocarla, perchè dono gratuito della grazia, ossia non è un prodotto dell'Io. Quì è la differenza fondamentale tra l'inconscio psichico e il mistero spirituale: Dio lo dona anche a chi non lo vorrebbe (come successe a Paolo di Tarso, ad Agostino d'Ippona e ad altri ancora), ma non lo dona ad altri che considerano sufficiente il proprio Io (quello conscio e quello inconscio).

La cristianità ha assunto varie espressioni storiche di spiritualità : ortodossa, cattolica, protestante luterana, protestante calvinista, anglicana ... , ma ad ognuna manca qualcosa, l'Una - Sancta. Anche alla chiesa cattolica manca l'unità con le altre chiese, sino a quando essa non sia stata realizzata. L'ecumenismo è qualcosa che è inscritto nel vangelo : è il testamento di gesù Signore.

Jung non aveva capito che non si trattava di creare un'altra religione, ma più semplicemente di vivere tutte le parole del vangelo, cominciando  dall'amore al  prossimo e dall'amore reciproco (il comandamento nuovo di Gesù Signore). Lo Spirito Santo prosegue nella storia l'opera iniziata da Gesù Signore;  ed è Lui (dono reciproco del Padre al Figlio e del Figlio al Padre) che può trasformare le varie chiese nell'unico popolo nuovo che ha iniziato la sua storia con l'Incarnazione di Dio. Storia, non mito. Spirito divino che informa lo spirito umano.

                                 don Carmelo Guarini

lunedì 13 gennaio 2025

Comunità e solitudine

 La compagnia rende ripetitivi e omologati.

Dalla solitudine si può uscire ogni giorno creativi.

La compagnia come comunità illusoria lascia ognuno al proprio Io. Il desiderio dell'altro è vanificato da un Io che cerca sicurezze per il proprio benessere, usando lamentela e vanteria. La relazione autentica accetta il rischio del rifiuto, rimanendo ferma nella pratica del servizio gratuito e rifiutando il potere,  cioè il desiderio di sottomettere l'altra persona al proprio obiettivo. 

Il potere del denaro s'insinua persino in quelle che sono dette "buone azioni" : si cerca di asservire l'altra persona facendo leva su una presunta generosità. Quando una società è asservita al potere del denaro  e  del successo, è difficile distinguere tra generosità vera e generosità falsa. Ma c'è una cartina di tornasole che può fare chiarezza : chi è davvero generoso non s'arricchisce, non diviene primo uomo o prima donna.  Il potere del denaro e dell'immagine viene svergognato dal fatto che non apporta gioia e comunione tra le persone; è fumo negli occhi che lascia soltanto un bruciore.

La relazione illusoria la si può riscontrare nell'omologazione che produce: tutti ripetono gli stessi gesti e le stesse parole. Manca il coraggio di un vero cambiamento.

Dalla solitudine si può uscire creativi : si rifiuta sia il comportamento di massa ripetitivo, sia la chiusura nel proprio Io. La solitudine indica la strada della relazione autentica : ogni volta che si dona all'altra persona, si fa l'esperienza del donare a se stessi. Perchè l'Io e il Tu non sono contrapposti; al contrario, nel Noi, ogni Io ritrova se stesso. 

La gratitudine e la speranza vanno sempre insieme : non c'è speranza di cambiamento e di vita autentica, se non si giunti a dire la propria gratitudine nei confronti non solo della vita in generale ma proprio nei riguardi della circostanze che hanno capovolto le proprie aspettative e hanno aperto vie inedite. 

Il Nuovo Testamento, ossia la costituzione del cristianesimo, distingue tra koinonia (comunità) e Agàpe (comunione o amore reciproco): la prima si ferma all'organizzazione esteriore, la seconda dice che non può esserci comunità se non c'è amore reciproco. La relazione autentica non lascia solo nessuno; non s'accontenta dell'apparenza, ma spinge ognuno a dare il meglio di sè.

                                        don Carmelo Guarini