venerdì 4 maggio 2012

la gratitudine

Se dico grazie, tutto diventa possibile, anche l'impossibile. Diceva Chesterton che gli ebrei hanno acquisito due caratteristiche: una è la gratitudine, l'altra la famiglia; la prima è il frutto della preghiera di ringraziamento ( i salmi sono pieni di grazie), la seconda è il frutto della familiarità con Dio. E' la gratitudine a generare la relazione nuova con ogni persona; è la familiarità con Dio a suscitare la fraternità universale. Se dico grazie, tolgo dal cuore ogni rancore, ogni risentimento, ogni perdita sui sogni della vita. Se dico grazie, riesco ad avere il coraggio di mettere a frutto ciò che mi è rimasto, di concentrarmi su ciò che Dio vuole in questo momento, di non rimanere prigioniero dei rimpianti. Ogni persona, come ogni popolo, deve trovare sempre la parola chiave per realizzare il proprio disegno di vita, facendo dei fallimenti e dei limiti un trampolino di lancio, perchè proprio sulle macerie dell'umano, il divino acquista più forza. Se dico gratitudine, dico anche sapienza del cuore. il don 

Nessun commento:

Posta un commento