lunedì 14 maggio 2012

una sosta per ricominciare

la lettura di autobiografie e diari offre una comprensione più interiore della persona, rispetto alla conferenza, al trattato e alla quaestio, che rimangono più nell'esteriore. ogni autobiografia è diversa dall'altra, ogni diario rileva segreti nascosti. ciò che vi si scopre, in una lettura attenta, è il momento di illuminazione (quello che segna la svolta) che nasce da un fallimento o da una sofferenza profonda. quando la situazione collassa, allora s'accende una luce che nostra prospettive e orizzonti diversi. leggendo l'Autobiografia di Chesterton, si scopre subito il filo conduttore: l'ottimismo che lotta contro il pessimismo (il pessimismo dell'epoca che dev'essere combattuto con l'ottimismo dello spirito),  la fede contro lo scetticismo. Chesterton sa prendere in giro il " puritanesimo igienico e senza principi" di B. Shaw, l'orgoglio sovrumano di Nietzsche, l'imperialismo e l'estetismo di certi settori della società inglese. questo singolare scrittore inglese mostra che la ricerca è un mettersi in viaggio, divertendosi e affaticandosi, per ritrovare proprio nelle cose più vicine quel mistero che è il vero sapore della vita. si può andare lontano, viaggiando, solo per evadere; si può fare il giro del mondo, e convincersi che la morte non è vita, e la vita nient'altro che nulla. quando si prende la fede sul serio, e la si presenta con spirito di allegria,  non ci si può fermare di fronte al nulla, perchè allora  l'amore diviene la testimonianza di un incontro misterioso e travolgente che ha  cambiato la vita. Inutile buttarsi in un lavoro frenetico e fatto male, per far crescere solo il pessimismo sociale ed il proprio narcisismo. meglio fare una sosta per ricominciare una vita nuova, e ricomporre l'unità tra corpo e anima, tra interiore ed esteriore. il don   

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