domenica 2 settembre 2012

il dialogo tra movimenti e nuove comunità

La Pentecoste del 1998: un grande evento. L'incontro a piazza s.Pietro tra i movimenti e le nuove comunità, incontro voluto dal Papa, avrebbe dato impulso e slancio ad un'interazione più stretta intorno all'obiettivo comune del rinnovamento conciliare. Più centralità al Vangelo e più concretezza nel metterlo in pratica. Più dialogo tra cristiani di chiese diverse e con i fedeli delle altre religioni. Più importanza al vissuto spirituale e alla testimonianza voluta da Gesù Cristo. Più energie spirituali e più denaro al servizio del Vangelo; più gesti concreti di amore al prossimo. Si vanno spegnendo le invidie, le gelosie di gruppo, le chiusure nel proprio movimento o nella propria associazione, la difesa ad oltranza del gruppo di appartenenza. Si sviluppa in tutti l'idea e la pratica di un uomo-mondo: il movimento che è più portato all'azione impara da chi dedica più spazio alla preghiera; chi cura con passione la liturgia impara da chi sa e vive la comunione, fine ed effetto dell'azione liturgica. La vita a colori è molto più bella della vita a bianco e nero: s'impara il servizio nell'economia, nella preghiera, nello studio e nell'ambiente, nella comunicazione, e tutto orientato alla comunione o all'unità. Ciò che ognuno può imparare dall'altro è la fede vissuta, la speranza ravvicinata, la carità gioiosa. Ogni cristiano trova la sua gioia quotidiana nel Dio in croce, "perchè su questa terra Dio dobbiamo amarlo e preferirlo in croce" (Chiara Lubich); da Lui impara che "l'amare senza misura non è mai invano" (Tony Weber); in Lui trova il modello della vita trinitaria in terra (Silvano Cola). Ognuno potrebbe lasciarsi sempre interrogare dall'altro: quanto tempo e quanta importanza dai al movimento che non è il tuo ma il suo?  il don

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