Il dialogo è fatto più d'esperienza che di parole, nel senso che richiede le fatiche di Sisifo, dal momento che ci si ritrova spesso a vedere azzerato il lavoro compiuto. Ma non bisogna darsi per vinti. Si tratta proprio di mettere in campo la fatica più grande : ossia quella di saper ricominciare sempre.
Un'esperienza dell'altro ieri: nei due anni passati avevo fatto tre presentazioni di libri ad un gruppo di adulti, presso una biblioteca ecclesiastica. Pensavo che la cosa fosse finita lì. Invece, due giorni fa, ricevo un invito a collaborare ancora, dando il mio apporto ad un ulteriore sviluppo delle relazioni, prima ancora della programmazione.
Un'altra esperienza, questa risale al mese scorso. Partecipo per due giorni alla settimana teologica della mia diocesi, nonostante fossi ancora in convalescenza per un intervento chirurgico subito poco tempo prima. La cosa più interessante sono stati gli incontri ed i saluti con tanti preti: ho potuto notare che l'amicizia e le relazioni buone vengono prima dei contenuti, che pure possono aiutarci a comunicare, ma soltanto dopo che ci siamo messi nella condizione dell'incontro e del dialogo. Se il giudizio, il pettegolezzo, la chiacchiera prevalgono, allora la relazione viene uccisa, e l'incontro diviene impossibile.
Chiedo scusa per questo racconto personale; spero che serva a personalizzare di più la relazione con i lettori del blog. Dal prossimo Post ritorno a presentare testi e temi riguardanti la relazione tra storia - psicologia - mistica. il don
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