Il testo che ci aiuta ad attivar l'incontro è " Il narratore " di Walter Benjamin.
L'incontro, un vero incontro, è il dono più grande per una vita. Accade raramente,
quasi per caso, l'incontro con una persona libera e sincera, che non tradisce. Narrare un incontro così, è un'impresa! Tanto più che "l'arte di narrare s'avvia al tramonto": diceva
Walter Benjamin, 50 anni or sono. E senza attardarsi a dimostrarlo, aggiungeva: "è come se fossimo privati della capacità di scambiare esperienze". Poi un'affermazione folgorante, che è più di una spiegazione: "L'arte di narrare volge al tramonto, perché viene meno il lato epico della verità, la saggezza".
L'informazione ha tentato di sostituire il logos ed il mythos, ma l'enorme quantità di notizie rende ancor più ardua l'impresa.
Il narrare diviene un mestiere difficile , non solo perché c'è una diffusa depressione e recessione, ma anche per il chiacchiericcio ed il pettegolezzo diffuso. Il giudizio uccide la relazione; soltanto la fiducia incondizionata tiene vivo l'incontro.
Il narratore può farlo quando rimane un artigiano che mantiene vivo l'ethos di un popolo, ossia l'esperienza della storia, della vita e della morte, della memoria. Il difficile è cambiare il reale, ma è l'unica cosa vera; il virtuale ci prova, ma raramente ci riesce, perché non si tratta di tecnica ma di stile di vita. il don
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