Fiducia, non sospetto : questo era l'invito che lo "straniero" rivolgeva ai due discepoli che da Gerusalemme andavano ad Emmaus.
Se ci si ferma a guardare alla corruzione dilagante in Italia e in Europa, si rischia di rimanere paralizzati non solo nell'azione ma prima di tutto nel desiderio.
La rinascita, il "nascere dall'alto e dallo Spirito" è la condizione per non lasciarsi sopraffare dal sospetto e non perdere la fiducia che tutto può essere ancora ricostruito su nuove basi di giustizia, di rispetto per la comunità, di relazioni autentiche.
Se mancasse il coraggio, infondere coraggio. Se mancasse la consapevolezza dell'impegno, destare e risvegliare le coscienze. Se ci fosse la tentazione di fermarsi alle chiacchiere, promuovere cultura vera e non fermarsi al carnevale. Se la "dea tangente" è divenuta comportamento abituale, rimanere fedeli e fiduciosi nella forza trasformante del proprio lavoro, a costo di rimetterci la faccia e passare per stupidi.
Infondere fiducia nelle relazioni si può; e la persona, ogni persona umana, venga considerata più importante di un utile, di un interesse, di un guadagno materiale. il don
penso che come origine della perdita della fede e quindi della fideis fiducia in Dio e nel prossimo ci sia la nascita del sospetto, della criticità che altro non è che la attitudine nell'osservare altro da noi in modo invidioso o tendenzialmente invidioso, esponendoci al peccato per eccellenza, cioè inclinando il nostro occhio e quindi la nostra coscienza al male, perdendo così la purità. si fa esperienza del peccato in genere quando si perde la fideis la fiducia la benevolenza e la direzione...dire...azione.
RispondiElimina