Una risposta al prof. Galimberti su "Eroi della fede" (2013), a POPSOPHIA.
Provo a dialogare col suo nichilismo (nietzschiano) e scetticismo (greco). Mi piace il filosofo-psicoanalista quando in un suo libro racconta della "passione di una ragazza per l'arpa", passione che la salva dal nichilismo. Non mi piace quando demolisce il cristianesimo, senza riconoscergli che sulla terra ha portato l'Amore. "I Vandali uccisero il cristianesimo in nord-Africa", dice Agostino d'Ippona, parlando della caduta dell'impero romano. Gli scettici e i nichilisti uccidono l'amore, divenendo complici di quei giovani che si suicidano.
Io credo non nella verità, ma in una persona che ha detto di sé ad un'altra persona (Tommaso): "Io sono la Via, la Verità, la Vita". La novità assoluta del cristianesimo è l'incarnazione : Dio si fa uomo. D'ora in poi "l'uomo è dio". Se Dio muore, è perché d'ora in poi dio possa vivere nell'uomo. La "tragedia greca" (Eschilo - Sofocle -Euripide) manifesta tutte le contraddizioni dell'umano. Platone e Aristotele cambiano paradigma: non fanno promesse, si pongono in attesa, che è "il presente del futuro", come dice Agostino nelle "Confessioni".
Io non credo che il prof. Galimberti avrebbe l'ardire di dire di se stesso "io sono la via, la verità, la vita". Ma se lo dicesse, potrei credergli per fede o per testimonianza?
La "marturia", che Giovanni e la tradizione giovannea pongono prima della fede (basti leggere il Vangelo di Giovanni e la prima Lettera , tutta centrata sull'invisibile che si è fatto visibile), è testimonianza di un evento storico, di un'Idea che è divenuta realmente persona storica. Il cristianesimo ha plasmato l'Occidente nel bene; la cristianità lo ha plasmato anche nel male. Preferisco Kierkegaard a Hegel nella difesa della "marturia", anche perché ha saputo distinguere tra cristianesimo e cristianità. L'Amore è "dare la vita" : prima si vive, poi si riflette sulla vita (zoè, non solo bios).
Se l'Europa ha ricevuto il futuro dal cristianesimo (perché i Vandali l'avrebbero reso impossibile, come resero impossibile il futuro in nord-Africa), questo è il momento per
l'Europa di dare un futuro al cristianesimo, che è il suo stesso futuro. A meno che l'Europa non abbia deciso di suicidarsi! Platone e Aristotele, al solo pensiero, sarebbero rimasti inorriditi! Per amore di verità, prof. Galimberti, non diciamo mai l'ultima parola! Dal momento che mi scopro sempre peccatore, cerco sempre di avvicinarmi al Cristo (non solo verità, ma anche via e vita), ma lo trovo sempre più grande dell'amore e della verità che ho raggiunto. La filosofia è finita con la Grecia. Da allora in poi non ci è rimasto altro se non vivere e pensare. "Torniamo a pensare!", e prima ancora a vivere! il don
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