"Quando preghi, non fare spettacolo, perché hai già ricevuto la ricompensa della vanagloria. (...)
Quando preghi, entra nella stanza più segreta (en to criptò) della
tua casa, e il Padre tuo che vede nel segreto, si farà sentire da te". Così il Vangelo!
La registrazione e la trasmissione mediatica dei momenti di preghiera (liturgie, processioni, ... ) espone la preghiera al pericolo mortale dell'autocompiacimento narcisista!
Non si cerca più la domanda e la risposta di Dio, ma soltanto la dimensione estetizzante di una tradizione culturale!
L'esposizione mediatica toglie, anche nella relazione tra persona e persona (umana),
quel senso del pudore (il silenzio dell'immagine) che dovrebbe rimanere il segreto più intimo di ogni persona.
Se non so stare solo con me stesso\a, non potrò neppure relazionarmi autenticamente con l'altra persona. Il silenzio spesso svela molto più di tante parole, le quali finiscono per disorientare e incatenare ad una presunta immagine-feticcio, rifuggendo dalla realtà. Si raccoglie un risultato duraturo soltanto quando si è investito nell'amore!
Dall'autobiografia attraverso i diari di Thomas Merton: "17 febbraio 1953. Martedì di confessione. Guardo il crocefisso sulla parete bianca di St. Anne (un eremo dentro l'abbazia di Getsemani). St. Anne è una parte eminente della mia vocazione sacerdotale: il silenzio, gli alberi, la luce del sole, le ombre, l'immagine di Gesù ... Qui sono un prete la cui parrocchia è il mondo intero, ma forse questo pensiero è solo una tentazione. Ovviamente non c'è bisogno che rammenti la fecondità apostolica del silenzio, debbo soltanto essere nulla e attendere la rivelazione di Cristo: essere pacifico, povero e silenzioso nel mondo in cui è attivo anche il mistero dell'iniquità ... c'è così tanta pace a St. Anne che dev'essere certamente il cuore di una grande battaglia spirituale combattuta in silenzio. Io, che siedo qui a pregare, a pensare e a vivere, il non sono nulla e non ho bisogno di sapere che cosa succede.". (Merton, Scrivere è pensare, vivere, pregare , pp.148-149).
La cura (Sorge) della vita interiore diviene anche in questo tempo l'attività più urgente e necessaria!
il don
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