" Je suis seul " : questa dichiarazione di Blaise Pascal nelle Lettres Provinciales 17, 867 rende manifesta la scelta del suo percorso di vita cristiana. Intende tenere insieme l'interiorità agostiniana e la moderna scienza esatta della natura. E mentre Descartes si sporge dal lato del pensiero, lasciando aperto però il dualismo tra res cogitans e res extensa; Pascal con la figura visionaria della "canna pensante", intende lasciare aperto al mistero la presenza di Dio che si nasconde.
" Io sono solo" : non si schiera coi giansenisti (perché praticano un agostinismo riduttivo); non si schiera neppure coi gesuiti (per via del loro semi-molinismo). D'altronde il fare fronda significa affermare la libertà verso l'Assoluto, che l'adesione ad un partito non potrebbe in alcun modo garantire! Anticipando di 150 anni la rivoluzione francese, Pascal sottolinea la radicalità della libertà e della fraternità quando non sono sganciate dall'amore di Dio.
L'amore è sempre nuovo e prende l'esistenza tutta intera: la scelta tra amor sui e amor Dei dev'essere radicale.
E' ciò che traspare nella Preghiera per il retto uso delle malattie : " Fa che io consideri questa malattia come una specie di morte, distaccato dal mondo, spogliato di ogni cosa a cui sono attaccato, solo davanti alla tua presenza per implorare dalla tua misericordia la conversione dl mio cuore".
Teresa di Lisieux, due secoli dopo, avrebbe condiviso la scelta di quella solitudine con Dio che genera la comunione e la comunità.
il don
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