martedì 16 maggio 2023

La forza dell'astensionismo

 Gli astensionisti dicono: abbiamo votato; siamo saliti sull'Aventino, e questo è il nostro voto. Che voto è questo? Non è un voto politico, è un voto mistico. Non è un voto confuciano; è un voto buddhista.

Confucio è stato un politico, principalmente. Buddha è stato un mistico. Quale la differenza? Il mistico è sempre contro la guerra: esercita il distacco dalle cose e da se stesso, vive la compassione; non potrebbe mai approvare la guerra. Il politico confuciano è opportunista: guarda anzitutto alla convenienza, all'utilità, e se la guerra gli sembra portare un utile, non tarda ad approvarla e a scatenarla.

Cosa dicono gli astensionisti? Non scendiamo dall'Aventino, se non cambiate politica! Dicono ancora (e questa è una variante sul tema dominante): noi giovani facciamo delle tende vicino all'Università; avete mancato di sviluppare l'edilizia scolastica; poi ci costringete ad emigrare in altre nazioni per trovare un lavoro dignitosamente retribuito. Voi politici non avete lavorato per tutti i cittadini, per i bisogni di tutti; avete favorito i più ricchi; come i loro discorsi, anche i vostri sono stati un BLA BLA BLA!

Facciamo parlare i fatti, quelli messi in atto da Buddha (più silenziosi, rispettosi e significativi), ma anche quelli di Confucio (fin tanto che sono inclusivi, concilianti, non-violenti). E voi, signori del potere, del dominio e del benessere, chiaritevi le idee, cominciando a considerare che il nostro astensionismo è un voto, una bocciatura della politica. Noi abbiamo scoperto che l'Aventino può essere il colle di Roma non solo il più mistico, ma anche il più politico. Siamo accanto ai sindacati. Anzi diciamo ai sindacati: riguadagnate la centralità dei corpi intermedi, e non abbandonate i più bisognosi e i più poveri!

                                         Don Carmelo Guarini

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