La solitudine non coincide con l'isolamento.
L'assedio può essere un modo per creare isolamento. Può essere fisico o sociale: possono venir meno il cibo, l'acqua, infine anche l'aria e il respiro. Nell'isolamento è difficile trovare una via d'uscita; soltanto un imprevedibile può salvare dall'isolamento. Due anni di covid-virale e un anno di guerra nel cuore dell'Europa hanno fanno emergere quelle che Recalcati chiama nuove melanconie. Tra queste, non la solitudine ma l'isolamento è emerso come fenomeno nevrotico, anzi come malattia noogena (come direbbe Victor Frankl).
Se l'isolamento fa emergere il vuoto esistenziale, la solitudine è in grado di curarlo attraverso il silenzio e la meditazione. La scoperta del silenzio: se i rumori distraggono e rimuovono la riflessione sul senso della vita, il silenzio riconduce alla meditazione e alla relazione autentica con se stessi e con gli altri.
Cosa consentono di sviluppare silenzio e meditazione, nella solitudine? Non solo attenzione, concentrazione, ascolto del cuore e dell'intelligenza, ma soprattutto il mistero della vita. La meditazione chiarisce le idee. La vita è mistero, non è l'assurdo. L'intelligenza riesce a distinguere meglio tra lo spirito del tempo (l'immagine, la propaganda, ...) ed il tempo dello spirito ( il mistero del tempo lo si trova nel fatto che è neghentropico, non entropico). Il mistero è un'idea limite, come l'assurdo. Ma, mentre dell'assurdo non si può ammettere l'esistenza, perchè nega la speranza della vita e dello spirito, rendendo anche la storia un desiderio inutile; il mistero, invece apre la speranza di un inizio sempre nuovo. Ciò che l'assurdo non potrebbe portare a soluzione, perchè afferma l'entropia della vita, il mistero apre il percorso neghentropico.
Silenzio e solitudine conducono dentro il mistero della vita : dicono che si può lottare per risolvere il conflitto tra verità e ragione, tra ideale e reale, tra violenza (sempre in crescendo ai nostri giorni) e la non-violenza. Si può capire che le donne siano diventate più arroganti: sono in ascesa nella famiglia e nella società. Ma capire non significa giustificare. Se le donne ripetono la violenza già praticata dagli uomini, retrocedono in realtà, non crescono! Si può capire anche che i giovani si sentano penalizzati da una società del successo e del benessere ( i consumi e l'usa e getta, il degrado ambientale e sociale che ricevono in eredità), ma non giustifica il fatto che anch'essi scelgono non il sacrificio ma il godimento, le ralazioni ipocrite invece delle relazioni autentiche.
Il mistero non decreta nella morte la fine della vita, ma ne prospetta l'espansione nella dimensione dello spirito : la meditazione (nella solitudine e nel silenzio) fa emergere un'esperienza dell'irriducibile, cioè il fatto che mentre la materia corporea si dissolve (la cura inflazionata del corpo ha creato un'illusione di eterna giovinezza), sta preparando un accrescimento energetico.
Se si sviluppasse davvero un'epidemia di solitudine, potremmo sperare in una crescita della coscienza, che sarebbe in grado di contrastare un uso inflazionato della conoscenza!
don Carmelo Guarini
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