La logica della sovrabbondanza (quella che Gesù Cristo afferma nelle parabole e nei detti riportati nei vangeli) sostituisce la logica dell'equivalenza (presente nell'idea di giustizia che il Primo testamento intendeva affermare). Questa la differenza che Ricoeur vede affermata nell'ebraismo e nel cristianesimo. La logica dell'equivalenza è contenuta sinteticamente nel detto "occhio per occhio, dente per dente". La logica della sovrabbondanza, mentre riafferma l'idea di giustizia, sostituisce il dono e la generosità al calcolo delle proporzioni.
A. J. Heschel, quando parla della preghiera, afferma che essa si esprime magnificamente nel canto di lode: anche in questo caso si tratta del fatto che, per rispondere adeguatamente alla sovrabbondanza divina, non si può non lodare con la musica, con la quale il canto esprime la sovrabbondanza. Con quali strumenti si potrebbe esprimere una preghiera di sovrabbondanza in canto e musica? Non con le trombe e con i tamburi, ma con i violini. E' noto che, tra gli strumenti musicali, quello che canta di più e meglio è il violino!
Una lettura sinottica di P. Ricoeur e di A. J. Heschel suggerisce un accostamento interessante tra la preghiera come disciplina (Heschel) e la logica della sovrabbondanza presente nelle parabole raccontate da Gesù Cristo (Ricoeur). La preghiera in canto e musica non annulla la disciplina, ma la conduce nel suo punto più alto, esprimendo la sovrabbondanza del cuore. D'altro canto, la logica della sovrabbondanza presentata da Gesù Cristo non annulla l'idea di giustizia, ma la conduce nel punto più alto, cioè nel punto in cui la giustizia diviene puro dono, generosità senza pretesa di ricambio o di ritorno.
don Carmelo Guarini
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