L'abuso di potere è la pretesa d'imporre una soluzione, una risposta, dimenticando la domanda fondamentale di ogni uomo ( ossia, dell'umanità). Qual'è questa domanda? Il bisogno di essere amato! Perchè non si può amare se non dopo che si è stati amati. Chi ama per primo in assoluto? Il cristianesimo lo dice con chiarezza: è l'Eterno Padre. Il Figlio eterno è amato dall'Eterno Padre. Anche il Figlio eterno non potrebbe amare se non fosse amato dal Padre eterno.
L'abuso di potere non è solo di colui che ricopre una carica istituzionale ed è tentanto di risolvere un problema imponendo una soluzione sia pure legale (la legge che vale più dell'uomo, direbbe il Signore Gesù, va contro l'uomo che vale più della legge).
L'abuso di potere è anche la ricerca del "mi piace" e il tonfo del peccato. Questo abuso non riesce a contrastarlo neppure l'eliminazione buddista del desiderio.
Buddha era stato, da giovane, un aristocratico che aveva sperimentato tutti i piaceri della vita; infine aveva scoperto che tutti questi piaceri non erano liberazione ma ulteriore schiavitù, così intraprese una vita ascetica che tendeva ad eliminare il desiderio.
Gesù Signore non aveva mai sentito, nella sua esistenza storica, il bisogno del piacere della ricchezza, del piacere del sapere, del piacere del potere. Egli sapeva, prima ancora di fare esperienza, che il piacere è esercizio di potere, non di servizio. Si sottopose alla triplice tentazione nel deserto, ma non concesse nulla al tentatore. Il desiderio che vince il piacere-potere è l'amore. Nel deserto Gesù Signore fa esperienza, umanamente, che l'amore (non la legge) è la realizzazione del desiderio, non il suo annullamento.
Fa abuso di potere colui che vuole annullare il Vaticano II, ossia il ritorno della Chiesa alla Parola di Dio (recupero che viene dalla Riforma protestante) e alla laicità del Vangelo (la declericalizzazione dell'esperienza cristiana).
Fare esperienza di Vangelo, mettere il desiderio di seguire Gesù Signore al centro della vita, vuol dire non annullare il desiderio, ma mettere le ali al vivere l' amore. Dalla crisi di fede nell'amore si esce in Europa con un ritorno libero e creativo alla sequela di Gesù, mettendo in conto sia il centuplo sia le persecuzioni che rafforzano la fede e l'amore per Dio Padre.
Vaclav Havel, nel suo racconto - testimonianza "Il potere dei senza potere", ha mostrato come una vita nella verità, non solo di artisti ma di tutto un popolo, era riuscita a fare opposizione attiva alla vita nella menzogna. Nella primavera di Praga si era mostrata chiara l'opposizione popolare alla vita nella menzogna condotta dal regime. La vita nella verità avrebbe vinto! Consiglio la meditazione di quel libro di Havel al prof. Odifreddi; forse dopo quella lettura, potrebbe non condividere più la domanda di Pilato "cos'è la verità?". Ma anche la chiesa cattolica non può pretendere di uscire dalla crisi con un ritorno alle leggi, alle norme, ma più semplicemente con la fede in Gesù Signore e nel suo vangelo, con la pratica dell'amore nel quale si riassume tutta la vita spirituale di un cristiano.
Il recupero del meglio della Riforma e dell'Illuminismo viene dalla Parola di Dio fatta propria dal popolo, e ancora dalla laicità come il Vangelo la mostra (la vita di fede e d'amore non s'identifica col clericalismo del Sinedrio, anzi lo supera). Il clericalismo e la fiscalizzazione della legge rappresentano un abuso di potere. La testimonianza della fede in Gesù e della pratica del Vangelo che tanti laici cristiani e cattolici oggi danno può fare del bene anche ai preti. La sorpresa dell'imprevedibile divino è proprio questa : coloro che ieri davano testimonianza, oggi la ricevono. La gioia è di tutti!
don Carmelo Guarini
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