lunedì 13 gennaio 2025

Comunità e solitudine

 La compagnia rende ripetitivi e omologati.

Dalla solitudine si può uscire ogni giorno creativi.

La compagnia come comunità illusoria lascia ognuno al proprio Io. Il desiderio dell'altro è vanificato da un Io che cerca sicurezze per il proprio benessere, usando lamentela e vanteria. La relazione autentica accetta il rischio del rifiuto, rimanendo ferma nella pratica del servizio gratuito e rifiutando il potere,  cioè il desiderio di sottomettere l'altra persona al proprio obiettivo. 

Il potere del denaro s'insinua persino in quelle che sono dette "buone azioni" : si cerca di asservire l'altra persona facendo leva su una presunta generosità. Quando una società è asservita al potere del denaro  e  del successo, è difficile distinguere tra generosità vera e generosità falsa. Ma c'è una cartina di tornasole che può fare chiarezza : chi è davvero generoso non s'arricchisce, non diviene primo uomo o prima donna.  Il potere del denaro e dell'immagine viene svergognato dal fatto che non apporta gioia e comunione tra le persone; è fumo negli occhi che lascia soltanto un bruciore.

La relazione illusoria la si può riscontrare nell'omologazione che produce: tutti ripetono gli stessi gesti e le stesse parole. Manca il coraggio di un vero cambiamento.

Dalla solitudine si può uscire creativi : si rifiuta sia il comportamento di massa ripetitivo, sia la chiusura nel proprio Io. La solitudine indica la strada della relazione autentica : ogni volta che si dona all'altra persona, si fa l'esperienza del donare a se stessi. Perchè l'Io e il Tu non sono contrapposti; al contrario, nel Noi, ogni Io ritrova se stesso. 

La gratitudine e la speranza vanno sempre insieme : non c'è speranza di cambiamento e di vita autentica, se non si giunti a dire la propria gratitudine nei confronti non solo della vita in generale ma proprio nei riguardi della circostanze che hanno capovolto le proprie aspettative e hanno aperto vie inedite. 

Il Nuovo Testamento, ossia la costituzione del cristianesimo, distingue tra koinonia (comunità) e Agàpe (comunione o amore reciproco): la prima si ferma all'organizzazione esteriore, la seconda dice che non può esserci comunità se non c'è amore reciproco. La relazione autentica non lascia solo nessuno; non s'accontenta dell'apparenza, ma spinge ognuno a dare il meglio di sè.

                                        don Carmelo Guarini

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