Il lavoro potrebbe somigliare ad un gioco.
"Nel gioco, più che nel lavoro, la coscienza dimentica: essa si dona interamente per amore di ciò che è, senza pensare al futuro e staccandosi persino dal risultato."
Il gioco, così inteso, è un esercizio spirituale, un'azione contemplativa che non guarda al prodotto ma s'immerge in pienezza in ciò che sta sperimentando, proprio come fanno i banbini.
"Quanto al metodo del gioco, esso consiste nell'annullare lo sforzo dello scatto ( la velocità che tende a raggiungere il traguardo quanto prima) e conservare lo sforzo puro dell'abbandono, lasciando tutto alla sorpresa".
La sorpresa che viene fuori dall'abbandono è proprio "uno sforzo senza sforzo", che mette fuori gioco lo stress del lavoro o il lavoro stressante.
Il cammino spirituale vede, ad un certo punto del percorso, il corpo e la psiche che obbediscono allo spirito, ossia l'uomo psichico che trova nella trasformazione in uomo spirituale il proprio desiderio realizzato.
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