Approfondire lo spirito del proprio tempo significa sviluppare pensiero critico, per non lasciarsi sopraffare dal conformismo, dicendo e compiendo quello che tutti fanno e dicono. Ma questo non è ancora tempo dello Spirito; è però un inizio del viaggio interiore, che mette in movimento l'intelligenza e la passione per una vita pià autentica.
Non restare in superficie, non accontentarsi delle banalità, non permettere alle chiusure di avere la meglio: questo rifiuto dell'Io illusorio deve però accendere il desiderio dell'Io autentico. La scoperta che si fa è davvero una sorpresa: se si ricatta l'altra persona, si finisce col ricattare se stessi (si rimane bloccati nella lamentela e nella disillusione; se invece si dona sinceramente, non si benefica soltanto l'altra persona, ma quel bene compiuto ritorna su se stessi.
Un tempo come il nostro che incoraggia l'apparenza, la riuscita esteriore, il successo immediato dell'immagine (sacrificando l'essenziale), perchè si ritiene che non ci sia nessun essenziale al di fuori della soddisfazione dell'Io, ha più che mai bisogno di un tempo dello Spirito Santo.
Approfondire richiede un andare in profondità: spostare l'emergenza dell'Io nella relazione. Che cosa si ritrova? L'Io autentico e la relazione autentica. La meditazione sviluppa l'interiorità, ossia il "vivere dentro", trovare dentro di sè lo spirito della vita. Ma l'Io non rimane chiuso in se stesso : la riconoscenza e la gratitudine aprono la relazione autentica con il Tu e con la comunità.
Si rimane sconcertati quando si vede rassegnazione al dilagare della violenza, della droga, della vita banalizzata in discoteca, di tutto ciò che distrugge la relazione autentica. Non si è più capaci di donare? Non si crede più nella testimonianza? Si ritiene ormai inutile fare qualcosa per la comunità?
Raccontare esperienze di vita ricrea la relazione. Raccontare la storia del proprio tempo al di là del "conflitto delle interpretazioni": chi credeva soltanto nell'economia e nella giustizia messianica non può ignorare ciò che è venuto fuori dall'inconscio collettivo, ossia un ateismo libertino che ha smontato la comunità.
Raccontare il vero - il bello - il buono del donare, e dello stesso calcolare quando giunge all'incommesnurabile, è rivedere lo stile di vita, rivalutando sobrietà e aiuto concreto. La vita contemplativa emerge come un bisogno, un desiderio represso dall'Io illusorio. La vita contemplativa dice alla vita attiva : non dimenticare che hai bisogno di me, come io ho bisogno di te!
don Carmelo Guarini
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