"Dum Romae consulitur, Saguntum espugnatur". Il contenuto storico di questa espressione rimanda alla relazione, in quel caso non sincronizzata, tra strategia
politica ( la decisione che doveva esser presa dal Senato di Roma) e strategia militare
(l'esercito romano che avrebbe dovuto difendere Sagunto). Se dalla lotta militare ci spostiamo sul versante culturale e spirituale, notiamo che è valido lo stesso insegnamento: per vincere, occorre la tempestività nella decisione, non di un dittatore
ma dei "patres conscripti", i quali devono sì consultarsi ma subito operare la scelta.
Una strategia vincente sul piano culturale e spirituale richiede alcune condizioni: la situazione sia esaminata in tutta chiarezza e sincerità (nulla venga nascosto, neppure ciò che potrebbe sembrare uno scacco); tutti vengano ascoltati (chi vota pro e chi vota contro) con attenzione, poichè ognuno offre un contributo importante per la conoscenza completa della situazione; la discussione però non dev'essere portata per le lunghe, dal momento che una decisione tempestiva può in effetti salvare una situazione critica. Perchè la discussione spesso la si porta per le lunghe? Perchè ognuno difende un proprio interesse particolare e non intende cedere in nulla. Se la discussione nel Senato di Roma non si fosse protratta in lungaggini e interessi di parte, e se la decisione fosse stata più tempestiva, forse Sagunto sarebbe stata ben difesa e avrebbe pututo reggere all'attacco nemico. Cultura e spiritualità, analogamente, sono due campi d'azione che richiedono ascolto e approfondimento: ma il discernimento deve condurre subito alla decisione, alla scelta, o sarebbe ancora meglio dire, all'elezione. Ignazio di Lojola, quando parlava di discernimento, ha enucleato il problema della scelta in un compendio estremamente significativo: io posso scegliere ( senza ombra di dubbio) quando Dio sceglie. il don
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