venerdì 18 novembre 2016

Il limite

Non si deve confondere tra limite e confine.
Il confine è uno spazio che appartiene a tutti i confinanti; al confine si può costruire un muro oppure si può lasciare libertà di transito, ma rimane comunque uno spazio.
Il limite è uno spazio-tempo interiore che dev'essere riconosciuto, perché non mi conduca nell'illusione dell'onnipotenza e poi non  mi butti nella delusione di una depressione-impotenza.
Questo nostro tempo ci ha fatto perdere il senso dei confini e ancor più il senso del limite, per la dimenticanza  e\o la derubricazione della legge e del padre.
Non si può giungere all'oltre della legge e al superamento dell'abbandono del padre, se prima non si è fatta esperienza della legge e dell'onnipotenza del padre.
L'amore, che è l'oltre della legge, consente al figlio di riconquistare il "nome del Padre" se fa esperienza del padre non più come padrone ma come generatore di vita.
Il padre, che genera e rigenera di continuo la vita, sa porre al figlio, nell'esperienza che questi fa del limite, il senso dell'abbandono del padre, per la conquista di una vita autonoma rispetto al padre.
Unità e distinzione tra padre e figlio possono sussistere, se è lo spirito a renderli uniti e distinti.      il don


1 commento:

  1. Una cosa è essere disinibiti (le nuove generazioni lo sono, perciò rischiano meno di cadere nell'ipocrisia), un'altra cosa è non scorgere il limite (pena lo scadere nella banalità)!

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