La viltà degli italiani : salire sul carro del vincitore (che sia un dittatore o un democratico non ci si preoccupa di accertarlo) e vituperare lo sconfitto fino a farlo crepare!
Lo diceva Antonio Gramsci, parlando della propria esperienza di recluso o carcerato:
ci sono due modi di uccidere un uomo. Il primo è quello tradizionale: "que l'on designe franchement par le verbe tuer". Il secondo "celle qui reste sous-entendue d'habitude derriere cet euphemisme délicat: "rendre la vie impossible".
Due strumenti forti possono combattere la viltà: la conoscenza e la coscienza. Ambedue però necessitano di coraggio e di tanto lavoro di intelligenza e di etica (se non piace più la parola morale). A conti fatti, il cretinismo economico e l'edonismo narcisista dilaganti, divenuti servi della viltà, non è possibile vincerli senza coscienza e conoscenza.
Al momento però ignoranza e arroganza la fanno da padrone, a tutto campo.
Cosa possiamo dire di più? Viva i vili?
il don
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