Chi intende conquistare il cuore dell'altro, deve riconoscere il suo nome ed il suo volto, ossia lasciare all'altro la libertà di essere se stesso o se stessa, rinunziando all'idea ossessiva di cambiarlo secondo i propri gusti e le proprie preferenze.
Il volto è unico e inconfondibile ( i sosia sono pochissimi), come unico è il nome; così, il cuore di ognuno|a vuole rimanere libero, non determinato da alcunché o da chicchessia. Il cuore si lega liberamente ad un altro cuore, quando il cuore parla al cuore; le chiacchiere parlano soltanto alle orecchie.
I cuori restano lontani tra loro, forse si allontanano sempre più, quando ognuno fa parlare l'Io che vuol dominare, l'Io che vuol possedere, l'Io che vuole cambiare l'altro invece di accettarlo e lasciarlo essere così com'è.
Allora non cambieremo mai? Resteremo sempre con gli stessi difetti e le stesse deficienze? La correzione diviene possibile quando due cuori hanno stretto un legame di libertà e di gratuità (distacco dall'amor proprio) e hanno compiuto un patto di aiuto reciproco nel dare il meglio di sé, migliorandosi e migliorando l'altro. Nessuno rinunzierebbe al più per un meno, a meno che non sia un fesso! il don
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