Nicolai Berdiaev ha scritto due libri sulla libertà : Filosofia della libertà, e l'altro
Filosofia dello spirito libero.
Aveva fatto parte di quel folto gruppo di artisti e di scrittori che a San Pietroburgo
avevano preconizzato il cambiamento della Santa Russia, negli anni 10 del Novecento. Molti aderirono alla rivoluzione, prima dei menscevichi (i bianchi), poi dei bolscevichi ( i rossi).
Berdiaev, come ha raccontato Solgenitzin in Arcipelago Gulag, non ritrattò le sue prese di posizione, quando venne accusato dai bolscevichi di essere un reazionario.
Da uomo libero, cioè non servo di nessuno, aderì alla rivoluzione ma senza rinnegare la fede nel cristianesimo e nell'ortodossia della patria.
Dopo il processo imbastito dai bolscevichi, dovette lasciare la Russia e andare in esilio in Francia, patria di elezione di tanti fuoriusciti dalla Russia.
Nell'Autobiografia spirituale Berdiaev ha raccontato le vicende della schiavitù e della libertà riguardanti la Santa Russia, e non soltanto le vicende della propria condizione personale. In maniera forte viene in rilievo una scoperta: il futuro della libertà sta nel Vangelo di Gesù Cristo e nella vita spirituale cristiana piuttosto che nella rivoluzione comunista. Quest'ultima già al suo nascere appare liberticida! Ma senza libertà non si costruisce una comunità autentica ed una società nuova.
Poi andate a dire che non abbiamo bisogno di spiriti liberi. il don
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