sabato 5 gennaio 2013

il fronte della coscienza

I cinque discorsi che Martin Luther King pronunziò nel 1967, furono pubblicati nel 1968 in Italia, con il titolo "Il fronte della coscienza",  dalla SEI, un'editrice attenta al cambiamento nel mondo giovanile. Martin Luther King continuava in America la lotta non-violenta contro l'ingiustizia e la discriminazione che Gandhj aveva condotto in India. Il terzo discorso tratta il tema "I GIOVANI E L'AZIONE SOCIALE"; si dice con chiarezza estrema :"Questa generazione di giovani non è impegnata soltanto in una guerra fredda contro la generazione precedente, ma in una guerra contro i valori esistenti nella società in cui essa si sviluppa" (p.62). Era la "vuotezza spirituale della società contemporanea" (p.61) che la gioventù degli anni Sessanta contestava. Ancora più avanti in questo discorso c'è una nota che risulta di grande attualità nell'oggi :"Nulla nella nostra tecnologia scintillante potrà mai alzare l'uomo a nuove altezze, perchè il progresso materiale è divenuto fine a se stesso, e se manca un fine morale l'uomo diventa sempre più meschino man mano che il prodotto della sua scienza diventa più mastodontico. E c'è un secondo pauroso difetto nella rivoluzione tecnologica in atto ai nostri giorni: invece di rafforzare la democrazia, aiuta a distruggerla. Una industria ed un governo di proporzioni gigantesche, polarizzate attorno ad un cervello elettronico, isolano la persona umana, che si sente incapace di partecipare ancora attivamente, e dispera di poter influenzare le decisioni più importanti con la propria personalità" (p.71). U. Galimberti sostiene che la tecnica ha raggiunto una tale potenza da mutare di qualità il cambiamento quantitativo: così ci troveremmo nuovamente ad essere dominati dalla Necessità (Ananche) del Fato greco. Ma non si può far finta che il Cristianesimo non ci sia stato e che la libertà di spirito che Esso ha fatto maturare in venti secoli di storia (pur in mezzo alle contraddizioni e involuzioni) ha offerto all'Occidente lo slancio per le rivoluzioni e le scoperte scientifiche, fosse pure in modo indiretto. La libertà e la fraternità non sono ancora un sogno per l'Asia e per l'Africa, come invece sono diventate il sogno dell'America, sia pure non ancora raggiunto. Ma l'Europa tornerà ad esprimere un nuovo umanesimo: tornerà a dire al mondo che la crescita spirituale è radice di quella materiale, e la fraternità vissuta è in grado di creare più uguaglianza. Il pensiero cristiano prese il meglio dal pensiero greco, che aveva ormai esaurito il suo compito; ne fu la continuazione ed il compimento. Ma l'evento cristiano diede il via ad un nuovo itinerario della storia: neppure le crociate, l'inquisizione ed il potere temporale riuscirono a fermare la forza travolgente del Vangelo! La coscienza che noi oggi abbiamo della storia non si spiega senza lo spirito cristiano : come diceva il padre Teilhard de Chardin, il cristianesimo ha sempre anticipato i tempi, poichè Esso è sempre all'avanguardia, mai si attarda nella retroguardia.  il don

Nessun commento:

Posta un commento