Lo scandalo dei preti pedofili, l'imbarazzo della "servitù dei beni ecclesiastici", l'indifferenza dei preti e dei cristiani di fronte all'irrilevanza della catechesi nella
formazione della vita cristiana : tutto ciò interpella non solo la coscienza del Papa ma quella di ogni cristiano.
Ma nessuno abbandona la casa, quando è in fiamme; semmai mette ogni energia per salvare tutto il salvabile.
Il "nestorianesimo" è una tentazione ecclesiale da superare.
Scrive Alessandro Manenti, in un articolo intitolato "La mala chiesa", sulla rivista TRE DIMENSIONI (anno XIII, 3\2016, ed. Ancora) : "Dunque, è da rifiutare un certo nestorianesimo che considera la chiesa fatta da due realtà non solo distinte ma separate: da una parte una chiesa che amministra soldi, ha uffici e dipendenti, interloquisce con gli altri stati ... dall'altra una comunità di quelli che credono , che pregano, che hanno fede, che vivono la carità ...".
Elaborare il lutto significa potere continuare a considerare la chiesa la propria casa!
Regno di Dio e incarnazione umana della chiesa non possono essere separate, perché formano un tutt'uno, come nel Gesù storico è presente Dio-Figlio, ossia Dio e Uomo.
La Chiesa: Una Mistica Persona, non due, ma nell'incontro tra la dimensione divina e la dimensione umana.
Il cristiano che vive il Vangelo non abbandona la chiesa perché deluso dagli scandali, dall'indifferenza, ecc.; semmai accresce il proprio impegno per migliorarla. il don
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