mercoledì 28 maggio 2025

PENSIERO - LINGUAGGIO - EMOZIONI

 La crescita della violenza è ritorno ai gorilla, non è evoluzione della specie umana. Ci sono troppi omicidi : ragazzi che uccidono la fidanzata (o la donna)  perchè non ha voluto sottomettersi al loro dominio.

Che relazione esiste tra  pensiero - linguaggio ed emozioni?  Per Piaget il pensiero viene prima del linguaggio : insieme alla Gestalt afferma l'esistenza nel pensiero di schemi innati di messa in azione. Per Vigotskj il linguaggio viene prima del pensiero : è la socializzazione che determina il pensiero. Le emozioni, infine, nascono da un inconscio individuale e collettivo, e orientano o disorientano  il sentimento.

Siamo ancora nell'ideologia della Modernità? Infatti è stata la Modernità a separare la fede dalla ragione (il protestantesimo luterano e calvinista) e la ragione dalla fede (Kant e l'illuminismo), dimenticando la lezione di Aristotele sulla relazione primordiale della conoscenza col fenomeno sia naturale (quello esposto dalla fisica) sia storico (prevedibile e imprevedibile). 

La storia  e  lo  spirito.  Nel  primo millennio cristiano, l'intento era stato quello di far prevalere l'Uno sul molteplice. Le varie lotte tra temporale e spirituale, tra l'ortodossia e l'eresia non avevano scalfito il principio che l'Uno viene prima del molteplice e che l'unità va salvata ad ogni costo.  Nella Modernità il molteplice tende a prevalere sull'Uno : questo processo si afferma già agli inizi del nuovo millennio : Abelardo, dando il primato alla logica e alla dialettica, dà inizio a ciò che la Modernità porterà a compimento, ossia il prevalere dell'individuo sulla comunità. Nel 1800 troviamo che lo scontro si approfondisce tra l'intellettualismo di Hegel e l'esistenza spirituale di Kierkegaard e Shopenhauer. L'anti-intellettualismo di Marx (il tentativo di rovesciare il pensiero hegeliano) costringe la prassi a cercare una tutela nell'ateismo  messianico;   e apre il campo, dopo il crollo di marxismo e comunismo,  al relativismo e al nichilismo di Nietzsche. Fine dell'ideologia : la storia e lo spirito dell'Europa e del cristianesimo hanno terminato la  corsa.

In realtà si tratta della fine dell'ideologia, non dell'Europa e del cristianesimo. Ideologia è discorso sull'Idea. La tradizione aveva dimenticato il ritorno alle origini. La rivoluzione aveva puntato sulla prassi, eliminando il pensiero. Idein è vedere il progetto allo stato iniziale.  Theorein è contemplare il progetto allo stato finale (quello che dovrà compiersi). Il progetto che dovrà compiersi, si mostra, ma non è prodotto dell'Io. La comunità ha bisogno di ortoprassi!

Il cambiamento d'epoca è il passaggio dall'ortodossia all'ortoprassi.   Fino a tanto che non  si opera questo passaggio, che non inizia questo nuovo processo storico e filosofico, Europa e crstianesimo europeo rimarranno ostaggio della storia e dello spirito del tempo (lo Zeitgeist). 

Droghe, vita virtuale, propaganda dell'erotismo impediscono l'accesso al pensiero, al linguaggio dialogico, alle emozioni e ai sentimenti. Le nuove generazioni sono sotto attacco della tecnica e della propaganda comportamentista.

Sviluppare il pensiero, il linguaggio, le emozioni e i sentimenti : questo il vero antidoto, questi gli anticorpi che impediscono alla persona e alla relazione di essere preda dell'epidemia. L'avvenire è lo sviluppo dello spirito. L'eterno è il fine e anche la fine dell'evoluzione. Eterno è il corpo spirituale, non il corpo biologico. Questo è entropico. Il corpo spirituale è neghentropico. Il pensiero ha inizio nel fenomeno generato tra donatore e donatario. Il linguaggio si sviluppa nella relazione personale di presenza e assenza, di vicinanza e lontananza. Le emozioni devono essere orientate al sentimento dell'amore: questo o vola o sprofonda. L'amore deve incontrare la ragione (fattore concreto, naturale e storico del vivere); ma questo incontro può garantirlo soltanto lo spirito autentico, non quello illusorio. Allora, invece di parlare solo di decadenza, disagio e deriva, potremo iniziare a pensare e parlare di svolta!

                                            don Carmelo Guarini




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