L'essere umano ha un di dentro e un di fuori, un interiore e un esteriore. Ridurlo soltanto all'uno o all'altro comprometterebbe l'unità. Un'altra dimensione dell'umano riguarda l'in avanti e l'in alto : per questo, nell'esistenza umana, la salita (anabasis) e la discesa (katabasis) si susseguono senza soluzione di continuità; spetta alla metabasis operare un collegamento.
"La coscienza trascendentale è intersoggettiva", diceva Husserl. Il che vuol dire che la sua struttura è di essere correlata. La relazione tra due soggetti o tra due persone esige che nessuna delle due consideri la propria coscienza come un'isola.
Ora occorre tornare al di dentro e al di fuori per comprendere come l'in avanti e l'in alto non possano svilupparsi o evolvere senza aver presente il fine o la meta. Una navigazione senza un porto a cui attraccare è un non senso, un viaggiare senza scopo.
Uno sguardo sull'antropologia, ossia su come è fatto l'essere umano, mostra tre dimensioni : il corpo biologico ha un di dentro e un di fuori; la psiche ha un conscio e un inconscio (ma non costituiscono ancora la coscienza); lo spirito è ciò che svela l'in avanti e l'in alto.
Se l'Io si riduce al soggetto (l'Io che pensa solo a sè, e non si occupa dell'altro), impedisce a se stesso l'evoluzione dell'in avanti e dell'in alto; finisce per smarrirsi nel di fuori (la natura) e scambia la consapevolezza dell'esistenza con l'inconsapevolezza della coscienza.
La ricerca quando si radicalizza? Quando non si sporge più su un solo versante; quando non si ferma alla specializzazione; quando ingloba la scienza nella storia e trova il modo per imparare dai propri errori. Il riconoscimento della contingenza (la memoria e la libertà-volontà che non possono tutto; l'intelletto che può sognare l'infinito ma non può crearlo, può pensarlo se esso esiste ma non può produrlo) spinge la ricerca in ogni direzione. Se in quest'epoca c'è stata una valutazione del lavoro come espressione di dignità umana e non solo di fonte di sostentamento, è perchè lo spirito ha spinto la ricerca più in avanti e più in alto. Ma non basta!
La contemporaneità prende consapevolezza che la pace, la giustizia non si possono conseguire se si rimane in una logica di parte. Ma la consapevolezza non è ancora coscienza. Soltanto il riconoscimento che le parti formano l'insieme, perchè sono originate dall'insieme, può condurre alla scoperta che la coscienza non è prodotta dall'Io, ma è solo in relazione con l'altro.
don Carmelo Guarini
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